La violenza non è più solo un
evento. E’ una moda diffusa assai cara alla canaglia.
Ieri sera è stato lapidato e
ucciso un anziano autista di rincalzo mentre stava seduto davanti a un
parabrezza che non ha parato una pietra aguzza. Qual era il peccato che lo ha
fatto morire assassinato da un grosso sasso appuntito, letale? Il fatto di essere il secondo autista
di un pullman che riportava a casa gli spettatori di una gara sportiva persa
dalla squadra del cuore degli assalitori lanciatori di pietre.
Quest’uomo dunque non aveva a
che vedere con la sconfitta che ha scatenato la furia omicida.
Come gli inermi di Gaza
trucidati a decine di migliaia per due
anni quale
rappresaglia del massacro perpetrato ferocemente
il 7 ottobre 2023 da altri.
Eppure i lacché dei potentati
hanno giustificato per almeno un anno lo sterminio dei Palestinesi -–compresi i
bambini e incluse le donne-rinnovando l’evidente, empio paralogismo della giusta
punizione in molti interventi mediatici. Il potere giustifica la violenza
efferata finché non si avventa contro chi lo detiene o comunque fa parte della
casta protetta. La canaglia impara a imitare i potenti.
Chi può, lo fa nello spendere,
consumare, sprecare; chi non ne ha i mezzi imita la prepotenza e l’arroganza di
tali modelli ammirati. Perfino tanti indigenti penalizzati approvano gli sprechi e la violenza perché la
canaglia dei penultimi ammira la forza del potere e odia gli ultimi della scala
sociale siccome si sente insidiata da questi.
Quelli che hanno lapidato il povero
autista l’hanno fatto per identificarsi, mimeticamente, con la canaglia che compie i massacri
o li approva.
Bologna 20 ottobre 2025 ore 16,
27 giovanni ghiselli.
Ora vado a tenere la mia conferenza
educativa spero.
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