L’uomo del sottosuolo cerca
di fare la pace con gli ex compagni di scuola ma questi continuano a umiliarlo
e offenderlo. Quando chiede scusa a Zverkov di averlo offeso, questo risponde:
“voi non potrete mai e in nessun caso offendere me”. E’ il segno evidente che
tra persone troppo distanti mentalmente non è possibile alcun rapporto.
“Non c’è discussione, non c’è
discussione!” gli risposero ridendo. Io restavo là avvilito e sputacchiato”.
C’è una dose di masochismo in questo pover’uo.
Decidono di andare in un
altro posto e il nostro disgraziato chiede denaro a quello con il quale aveva
maggior confidenza, Simonov che glielo getta addosso. “E’ il cozzo con la
realtà, tanto ormai tutto è perduto” pensa l’umiliato e offeso rimanendo
indietro, ma sapeva dove erano andati e vuole raggiungerli.
Il cozzo con la realtà
avviene nel momento in cui ci accorgiamo di non poter in alcun modo funzionare
in una determinata situazione. Allora bisogna emigrare, fosse pure la realtà
familiare quella dove non si funziona. Il disgraziato sale su una rozza slitta
e vi si abbatté come un sacco. Vale la pena essere sciagurato per essere sempre
più sciagurato? Può valere la pena se questa caduta serve a toccare il fondo
dove posare i piedi e prendere la spinta per risalire verso la luce.
Lo sciagurato pensava che
doveva riscattare tutto quanto aveva subìto.
Pensava di dovere uno
schiaffo a Zverkov. Ma l’unico schiaffo che poteva dare era non frequentarli
più.
Invece continuava a proporsi
quello che non era in grado di fare: “Appena entrato, glielo darò”. Poi lo
picchieranno e lo butteranno fuori ma lo
schiaffo l’avrà dato “e
secondo le leggi dell’onore è quello che conta” (p. 107) .
Le leggi dell’onore
funzionano bene quando rendono onore a chi è stato tolto ingiustamente ma è
necessario collaborare con le leggi buone, quelle della coscienza e degli dèi
secondo Sofocle (Antigone, Edipo re) poiché le leggi scritte dagli uomini
penalizzano sempre chi non ha protezioni e imbrigliano solo i deboli, gli
uomini moscerini, come fanno le ragnatele secondo le parole dello scita
Anacarsi al legislatore ateniese nella Vita
di Solone (5, 4) scritta da Plutarco.
Bologna 29 ottobre 2025 ore 9, 31 giovanni ghiselli
p. s.
ieri sera Cazullo ospite di Floris anticipava qualche
cosa sulla sua trasmissione di questa sera su Leonardo da Vinci. Lo ha
celebrato e non ha mancato di compiacere l’attuale governo che lo gratifica
dicendo che Leonardo era un italiano come tutti noi.
Ma guarda un po’! Alcuni magari pensavano che fosse
un Finlandese o un Ciuvasso, o un Mongolo! Per giunta noi Italiani
non siamo tutti uguali: i tanti maschi italiani che ammazzano le femmine italiane
non hanno niente in comune con Leonardo. Immagino che questa sera si sentiranno
altri elogi della nostra nazione e della nostra “razza” leonardesca. Vedremo.
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