mercoledì 29 ottobre 2025

Dostoevskij Memorie del sotto suolo. Quinta parte. Il cozzo con la realtà e le leggi dell’onore.


L’uomo del sottosuolo cerca di fare la pace con gli ex compagni di scuola ma questi continuano a umiliarlo e offenderlo. Quando chiede scusa a Zverkov di averlo offeso, questo risponde: “voi non potrete mai e in nessun caso offendere me”. E’ il segno evidente che tra persone troppo distanti mentalmente non è possibile alcun rapporto.

“Non c’è discussione, non c’è discussione!” gli risposero ridendo. Io restavo là avvilito e sputacchiato”. C’è una dose di masochismo in questo pover’uo.

Decidono di andare in un altro posto e il nostro disgraziato chiede denaro a quello con il quale aveva maggior confidenza, Simonov che glielo getta addosso. “E’ il cozzo con la realtà, tanto ormai tutto è perduto” pensa l’umiliato e offeso rimanendo indietro, ma sapeva dove erano andati e vuole raggiungerli.

Il cozzo con la realtà avviene nel momento in cui ci accorgiamo di non poter in alcun modo funzionare in una determinata situazione. Allora bisogna emigrare, fosse pure la realtà familiare quella dove non si funziona. Il disgraziato sale su una rozza slitta e vi si abbatté come un sacco. Vale la pena essere sciagurato per essere sempre più sciagurato? Può valere la pena se questa caduta serve a toccare il fondo dove posare i piedi e prendere la spinta per risalire verso la luce.

Lo sciagurato pensava che doveva riscattare tutto quanto aveva subìto.

Pensava di dovere uno schiaffo a Zverkov. Ma l’unico schiaffo che poteva dare era non frequentarli più.

Invece continuava a proporsi quello che non era in grado di fare: “Appena entrato, glielo darò”. Poi lo picchieranno e lo butteranno fuori ma lo

schiaffo l’avrà dato “e secondo le leggi dell’onore è quello che conta” (p. 107) .

Le leggi dell’onore funzionano bene quando rendono onore a chi è stato tolto ingiustamente ma è necessario collaborare con le leggi buone, quelle della coscienza e degli dèi secondo Sofocle (Antigone, Edipo re)  poiché le leggi scritte dagli uomini penalizzano sempre chi non ha protezioni e imbrigliano solo i deboli, gli uomini moscerini, come fanno le ragnatele secondo le parole dello scita Anacarsi al legislatore ateniese nella Vita di Solone (5, 4) scritta da Plutarco.   

 

Bologna 29 ottobre 2025 ore 9, 31 giovanni ghiselli

p. s.

ieri sera Cazullo ospite di Floris anticipava qualche cosa sulla sua trasmissione di questa sera su Leonardo da Vinci. Lo ha celebrato e non ha mancato di compiacere l’attuale governo che lo gratifica dicendo che Leonardo era un italiano come tutti noi.

Ma guarda un po’! Alcuni magari pensavano che fosse un  Finlandese o un  Ciuvasso, o un Mongolo! Per giunta noi Italiani non siamo tutti uguali: i tanti maschi italiani che ammazzano le femmine italiane non hanno niente in comune con Leonardo. Immagino che questa sera si sentiranno altri elogi della nostra nazione e della nostra “razza” leonardesca. Vedremo.

 

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