Dopo le piazze europèe ieri si sono riempite quelle di Gaza e di Tel Aviv. Il popolo ha scavalcato i politici che, impressionati dalla volontà popolare, stanno cercando di trovare un percorso verso la pace. Anche le chiacchiere inconcludenti dei professionisti della ciancia vuota o servile dovranno tenerne conto. Hanno prima negato poi ignorato il genocidio, ora dovranno incoraggiar questo tentativo.
Il popolo italiano, quello dei tanti lavoratori semischiavi che non possono fare una vita dignitosa con i salari da fame che percepiscono, e quello dei loro sostenitori, scenderà in piazza di nuovo, incoraggiato da questo risultato che era follia sperar fino a una settimana or sono.
Non credo che si possa tornare indietro. Il massacro dovrà finire dopo i movimenti del popolo che ha spaventato e scosso anche i politici infingardi o complici dello sterminio, come le manifestazioni studentesche e popolari misero fine alla guerra del Vietnam nel 1975.
Che gli argonauti delle flottiglie siano bellini o no, che i pacifisti siano assimilabili agli angeli o ai demoni, non saranno più i dilemmi dei commentatori prezzolati. Ora il problema è come superare gli ostacoli che si frapporranno alla pace con la fine della carneficina. Le piazze dovranno seguitare a impaurire e dissuadere quanti propugnano la guerra, le armi, la schiavitù dei poveri.
Bologna 10 ottobre 2025 ore 9, 20
giovanni ghiselli
p. s.
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Oggi sono tre mesi dacché mi hanno operato al femore. Ancora non salto né corro, né pedalo se non una bici da camera né vado in piazza a manifestare, però arrivo a fare la spesa usando la stampella il meno possibile. Il mio metodo cerca di “utilizzare” le disgrazie. L’utile questa volta è stato una maggiore applicazione allo studio e allo scrivere per quanti mi leggono. Questi sono aumentati di decine di migliaia negli ultimi tre mesi. Ora farò di tutto per seguitare nell’ascesi mentale e in quella corporea sempre con lo scopo di migliorare ancora. La vita senza progresso non è vivibile per un uomo del mio stampo.
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