lunedì 17 marzo 2025

Edipo re di Sofocle. Traduzione dei versi 1-57.


 

Sommario del versi 1-30

Edipo esce dalla porta centrale della reggia e si rivolge al popolo in difficoltà con affetto paterno. La città ridonda di gemiti e preghiere; il re sa bene di cosa soffre, ma vuole sentirselo dire per promettere aiuto ed esplicare ancora un volta, dopo quella della Sfinge, le sue capacità non comuni. Il re Indirizza una prima domanda ai figli-sudditi, poi una seconda a un vecchio sacerdote perché si faccia portavoce dei supplici afflitti.

 

Traduzione e commento dei vv. 1-13 dell’Edipo re di Sofocle

 

Edipo

“O figli, nuova stirpe dell'antico Cadmo1

quali seggi mai sono questi dove state seduti

con i supplici rami incoronati?

La città è piena tanto del fumo dei sacrifici,

quanto di preghiere, quanto di gemiti; 5

e io che ritengo giusto ascoltare queste disgrazie, o figli, non da messaggeri,/

da altri, sono venuto qua in persona,

io noto a tutti, chiamato Edipo.  

Su vecchio, racconta, poiché sei adatto

a parlare per questi: in quale modo siete disposti, 10

avendo concepito timore oppure amore? Poiché vorrei bastare

io ad aiutarvi in tutto: infatti sarei disumano

se non avessi compassione di tale seduta (vv. 1-13)

 

Edipo re traduzione e commento dei versi 14-21

 

Edipo re versi 14-30

Sommario

 Il vecchio sacerdote presenta se stesso e gli altri supplici: tutti significativi della debolezza del popolo che intanto siede incoronato nelle piazze aspettando l'aiuto degli dei e del re.

Quindi l'anziano iJereuv" descrive la peste come gorgo sanguigno che risucchia le forze vitali e impedisce la riproduzione; intanto Ares imperversa uccidendo con il ferro e con il fuoco, e la città flagellata da tanti mali si svuota delle persone che muoiono e vanno ad arricchire di gemiti e lamenti il regno del nero Ades.

 

Sacerdote

 "Ma, Edipo, che sei padrone della mia terra

tu vedi noi,di quale età siamo seduti 15

davanti ai tuoi altari, gli uni senza ancora la forza

di volare a lungo, gli altri appesantiti dalla vecchiaia

e  sacerdote io sono di Zeus; quelli poi sono stati scelti

tra i giovani ancora celibi, e il resto del popolo incoronato

sta seduto nelle piazze, davanti ai due templi di Pallade 20

presso la cenere profetica dell'Ismeno.

La città infatti, come anche tu stesso vedi, troppo

già ondeggia e di sollevare il capo

dai gorghi del flutto insanguinato non è più capace

e si consuma nei calici infruttuosi della terra, 25

si consuma nelle mandrie dei buoi al pascolo, e nei parti

senza figli delle donne; e intanto, il dio portatore di fuoco,

scagliatosi, si avventa sulla città, peste odiosissima,

dalla quale è vuotata la casa di Cadmo,e il nero

Ades si arricchisce di gemiti e lamenti". 30

 

Edipo re sommario dei versi 31-57

Il sacerdote supplica il re appellandosi alle sue capacità sovrumane: quelle che gli hanno fatto conseguire il trionfo sulla Sfinge ancor prima di conoscere  la situazione e senza essersi preparato al cimento, come può fare solo un uomo ispirato da dio.

Allora Tebe fu raddrizzata, ma ora sta declinando di nuovo  ed è necessario un altro intervento del dilettante geniale che arrivò alla soluzione senza fare calcoli che sono vani per lo più. La città non vorrebbe ricordare il colpo vincente di Edipo come un successo  casuale e provvisorio: il salvatore di prima deve confermare di essere un beniamino dei numi e della sorte salvando il valore supremo della povli" cioè la vita degli uomini: senza la presenza umana essa diventerebbe uno scheletro simbolo della morte

 

 Sacerdote

"Senza renderti dunque uguale agli dei,

io e questi fanciulli sediamo supplici,

comunque ti giudichiamo il primo tra gli uomini nei casi della vita

e nei rapporti con i demoni:

tu che, venuto alla città di Cadmo, hai fatto cessare 35

il tributo della cantatrice dura che pagavamo,

e questo, senza sapere da noi nulla di più,

né avendo ricevuto istruzioni, ma con l'aiuto di un dio

sei detto e sei ritenuto quello che ci ha raddrizzato la vita.

 Ora dunque, o capo di Edipo assai potente per tutti 40

noi tutti qui supplichiamo rivolti a te

di trovare una difesa per noi, sia dopo avere ascoltato la voce

di uno degli dei, sia che tu sappia qualcosa da un uomo magari;

 siccome  per  esperienza, vedo che gli eventi

restano vivi soprattutto quelli derivati dai consigli  45

"Vai, ottimo tra i mortali, raddrizza la città,

vai, stai attento: poiché ora questa terra

chiama te salvatore per la premura di prima.

Del tuo potere però non ricordiamoci in nessun modo

come quelli che sono rimessi dritti e poi sono caduti 50

ma raddrizza questa città con sicurezza

 Infatti già la sorte di allora con auspicio fausto

 ci offristi, e ora sii uguale.

“Poiché se davvero comanderai su questa terra, come la domini adesso

è più bello dominarla con gli uomini che vuota. 55

Siccome nulla vale una torre né una nave

vuota di uomini che non abitano dentro

 

Bologna 17 marzo 2025 ore 9, 58 giovanni ghiselli

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