giovedì 20 marzo 2025

Sofocle Edipo re, versi 334 – 353


 

Sommario

Edipo, vicino a infuriarsi, apostrofa Tiresia con durezza minacciandolo per la sua reticenza, ma il profeta ribatte che, invece di adirarsi con chi non c'entra, il tiranno dovrebbe guardare in se stesso; comunque il vate egli non parlerà. Allora la rabbia del despota esplode senza freni e riversa su Tiresia l'accusa di essere il malvagio architetto dell'assassinio di Laio. Il sacerdote ribatte accusando Edipo di contaminare la terra, in quanto proprio lui è il mostro contro il quale si indirizza il bando volto a salvare Tebe.

I due poteri sono reciprocamente katevconte~. “Catecontici” direbbe Massimo Cacciari

 

Traduzione

Edipo

“O pessimo tra i malvagi, infatti tu muoveresti all'ira

anche una natura di pietra, non parlerai una buona volta, 335

ma ti mostrerai così duro e  inflessibile?”

 

Tiresia

“Hai biasimato la mia ira, invece la tua, quella che

vive con te, non l'hai vista, però critichi me”

 

Edipo

"Chi infatti, chi non si adirerebbe,  udendo

tali parole con le quali tu ora disonori questa città?"  340

 

Tiresia

Difatti esse si avverranno  anche se io le copro con il silenzio

 

Edipo

E allora quelle che avverranno, bisogna pure che tu le dica a me.-

 

Tiresia

Non posso parlare oltre. Di fronte a questo, se vuoi,

arrabbiati con l'ira che sia la più selvaggia.

 

Edipo

E non tralascerò niente, irato come sono, 345

Di quanto veramente capisco. Sappi infatti che a me sembra

che tu abbia progettato l'azione e vi abbia pure  operato, per quanto/

non uccidendo con le mani; ma se tu potessi  vedere,

anche l’esecuzione direi che è tua, e tua soltanto.

 

Tiresia

Davvero? Io ti ingiungo di attenerti

al bando che hai proclamato e dal giorno

di oggi non devi rivolgere la parola né a questi né a me

poiché sei tu l'empio contaminatore di questa terra 353

 

Bologna 20 marzo 2025 ore 10, 43 giovanni ghiselli

 

p. s.

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