lunedì 31 marzo 2025

Joyce Ulisse ancora il VII episodio “Eolo il giornale”, XI parte. Due oratori.

 


 

 A Man of hugh moral 125. Un uomo dal morale elevato 192

L’avvocato domanda a Stephen che cosa pensi della truppa ermetica, dei poeti dai silenzi opalini, poi dell’arcimistico. Il ragazzo non risponde: è poco interessato.

Seguono dei pettegolezzi.

 

Gli ermetici a me non sono mai piaciuti. Io sono per la chiarezza omerica che tira fuori la luce dal fumo, per il realismo greco, per l’arte diretta al popolo come era quella dei drammaturghi greci. L’Ermetismo secondo me  è antidemocratico perché esclude il popolo dalla comprensione.

 

Il professor Mac Hugh respinge il portasigarette. Quindi ricorda la più bella esibizione oratoria che parlò in difesa della reviviscenzadel gaelico advocating the revival of the Irish tongue.

 

In Italia Manzoni aveva codificato la lingua media scritta con il suo romanzo scritto bene.

La televisione nella seconda parte del Novecento aveva insegnato a quasi tutti la lingua media parlata.

Quando feci il servizio militare nel 1971 da soldato semplice, voglio dire in mezzo a tanti ventenni di ogni regione d’Italia, ci capivamo benissimo nella koinh; diavlekto~ invalsa.

Negli ultimi anni il provincialismo e l’individualismo ijdiwvth~  hanno portato ognuno al proprio idiotismo linguistico. Non ci capiamo più. La lingua comune viene violentata ogni giorno e partorisce dei mostriciattoli linguistici quali gli acronimi diffusi ovunque perché la piazza non capisca gli imbrogli del palazzo.

 

Ma torniamo nella Dublino di Joyce

Prima parla un giudice , un  oratore consumato 193 it was the speech of a finished orator 126 pieno di altera cortesia che comunque riversava contumelie sui giovani del movimento nuovo.

A costui replicò Taylor che improvvisava. That he has prepared his speech I do not believe. Non c’era nemmeno uno stenografo in sala. Era appena uscito dal letto. Aveva un’aria trasandata. Sembrava un moribondo senza che lo fosse- he looked (though he was not) a dying man.

 

E’ lo stile della sui neglegentia non poche volte attribuito in letteratura a personaggi eleganti come fa Tacito con Petronio, o Parini con il suo giovin signore. E’ l’artificio negligente, o la negligenza artificiosa. A me piace.

 

Quindi il professore riferisce delle frasi del discorso di Taylor che critica il precedente oratore: si rivolgeva ai giovani irlandesi come faceva un sacerdote dell’antico Egiitto con il giovane Mosé.  Parole piene di alterigia e orgoglio.

Il grande sacerdote  egizio dunque diceva: “Perché voi ebrei non volete accettare la nostra cultura, religione, lingua? Siete solo una tribù di pastori nomadi- 195 you are a tribe of nomad herdsmen 127, we are a mighty people, mentre  noi siamo un popolo potente. Abbiamo una letteratura, un sacerdozio, un storia secolare e una costituzione and a polity.

Voi pregate un idolo locale e oscuro noi abbiamo templi con Iside, Oside, Oro e Ammone Ra.

 

Apuleio  con il suo romanzo avverte che una vita senza Iside è  vita da asino.

 

Taylor seguita con questo discorso antisemita attribuito al gran sacerdote egiziano ed equiparato alle osservazioni dirette ai giovani irlandesi dall’oratore precedente.

A un tratto un sordo rutto di fame interruppe il  discorso di questo  oratore affamato.

Ma subito dopo riprese a parlare dicendo che se Mosé avesse chinato testa, volontà e spirito  before that arrogant admonitum 127 davanti a quel monito arrogante 195  non avrebbe mai portato  the chosen people, il popolo eletto, fuori dalla schiavitù e non avrebbe mai parlato con l’Eterno in mezzo alle folgori sulla vetta del Sinai né sarebbe disceso portando tra le braccia le tavole della legge incise nella lingua dei fuorilegge 196 bearing in his arms the tables of law, graven in the language of the outlaw 127

Aveva finito e li guardava, gustando il silenzio 196. He ceased and looked at them , enjoying silence 127

 

Bologna 31 marzo 2025 ore 9, 49 giovanni ghiselli

p. s

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ripasso e cerco di rinverdire il mio inglese, e il vostro cari lettori,  nel timore della sparizione del greco, del latino e dell’italiano se continuerà questo andazzo antiumanistico

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