Il quotidiano “la Repubblica” di oggi dedica diverse pagine al raduno in piazza del Popolo a Roma rivendicandone il successo.
In prima pagina c’è questo titolo cubitale e in grassetto
L’Europa siamo noi
E subito sotto:
“Una marea blu di cinquantamila persone riempie a Roma la piazza lanciata da Michele Serra su Repubblica. Accanto alle bandiere Ue anche quelle dell’Ucraina e della pace. L’appello finale: “Non perdiamoci di vista”.
Parole di Michele Serra queste ultime ribadite a pagina 8 con tanto di fotografia del giornalista commentata così: “Il giornalista Michele Serra: il 28 febbraio ha lanciato dalle pagine di Repubblica la sua chiamata per l’Europa.
Ma non basta. A pagina 3 c’è un’altra fotografia di Serra plaudente sul palco. Sotto si legge: “Sul palco il giornalista Michele Serra (in alto) è stato il promotore della piazza per l’Europa. L’attore Claudio Bisio (a sinistra) con Francesca Vecchioni, figlia del cantautore. Corrado Augias (a destra) ha definito l’evento di ieri “una nuova Ventotene”. Altre foto mostrano Renata Colorni “traduttrice e figlia di Eugenio Colorni cresciuto con Altiero Spinelli”, il regista Paolo Virzì, lo scrittore Antonio Scurati, il cantautore Roberto Vecchioni, che dal palco ha cantato “Sogna ragazzo sogna”.
Tra le foto c’è un elenco di persone molto importanti secondo questo giornale “molto autorevole”.
Il catalogo è questo: “Ci sono Paolo Virzì e Fabrizio Bentivoglio, Claudio Bisio, Antonio Scurati e Giancarlo Carofiglio, Jovanotti si collega e dirige idealmente l’Inno alla gioia. Gualtieri e Manfredi tra i primi cittadini Corrado Augias: “Una nuova Ventotene”.
I nomi Altiero Spinelli e Ventotene sono usurpati.
Copio alcune parole del Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Poche parole relative ai giovani e alla scuola che sono state le massime occupazioni e preoccupazioni della mia vita.
“I giovani vanno assistiti con le provvidenze necessarie per ridurre al minimo le distanze fra le posizioni di partenza nella lotta per la vita. In particolare la scuola pubblica dovrà dare le possibilità effettive di proseguire gli studi fino ai gradini superiori ai più idonei, invece che ai più ricchi” (III, c)
Ieri ho acceso per pochi istanti la televisione e ho visto Vecchioni che diceva: “essere per la pace non significa essere pacifisti”. Ho spento per il disgusto. Ne avevo sentito dire bene dai suoi allievi quando nel 1982 andai a esaminarli all’esame di maturità nel liceo Beccaria. In effetti erano stati preparati bene e stimai quel collega di allora anche perché insegnavamo le stesse materie educando gli studenti allo spirito critico e mi piaceva la sua canzone Samarcanda. Quantum mutatus ab illo! Ho esclamato ieri.
Ora mi chiedo: quanti di questi personaggi famosi, a partire da Augias e da Serra, protetti e presenti in televisioni e giornali quindi con buone possibilità di influenzare chi li vede, quanti e quante volte hanno denunciato le sperequazioni antidemocratiche ta i cittadini italiani, la piaga mafiosa delle raccomandazioni, le ingiustizie per cui i malati poveri non vengono curati in tempo nemmeno se sono gravi, i figli dei lavoratori indigenti che sono tanti assai difficilmente possono andare a studiare in buone università, e tanti altri sottopagati e maltrattati non arrivano a pagare l’affitto, perfino a mangiare come si dovrebbe?
Questa Europa non è democratica, questa piazza non ha biente in comune con l’ajgorav di un paese colto e civile.
Ma la cosiddetta “buona borghesia” dei protetti ha voluto celebrarsi, anche se per farlo alcuni devono mentire e tradire l’identità rivoltosa, per lo meno libertaria che mostravano decenni or sono.
Allora eravamo molto più giovani e con il tempo certamente si cambia. Non sempre in meglio però.
Bologna 16 marzo 2025 ore 17, 25 ore 17, 24 giovanni ghiselli
p. s.
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