Gli affari della città, ripete Lisistrata, devono stare in mano nostra-ejn hJmi`n th`" povlew" ta; pravgmata- 32
Una possibilità per porre termine alla guerra sarebbe eliminare i Peloponnesiaci e sterminare i Beoti.
Escludi però le anguille interviene Cleonice. Era questo un cibo ghiotto che veniva dal lago Copaide, in Beozia, come si legge negli Acarnesi.
Lisistrata contro gli sterminî della guerra
Nello sterminio potrebbero essere inclusa Atene, e Lisistrata dice: peri; tw'n jAqhnw'n d j oujk ejpiglwtthvsomai -toiou'ton oujdevn (37-38), riguardo ad Atene non voglio pronunciare nulla di simile.
Lo sterminio dunque è il peggiore dei mezzi per concludere la guerra siccome lo sterminio non salva nessuno. Sicché è da escludere.
La soluzione deve essere un’altra, continua Lisistrata.
Il soccorso sarà questo: noi donne di Atene, con quelle di Beozia e quelle del Peloponneso insieme salveremo la Grecia (koinh'/ swvsomen th;n JEllavda ) (v. 41).
Se gli uomini si ammazzano tra loro, riempiendo l'Ellade di lutti, noi donne greche dobbiamo allearci.
Ricordo i volti di Albina e Irina una Russa e un'Ucraina, accostati e accomunati nella via crucis da Papa Bergoglio, il vicario di Cristo, che non ha obbedito al divieto inverecondo e inumano del governo ucraino. Era il 15 aprile del 2022.
Cleonice dubita che le donne le quali se ne stanno dipinte come fiori-ejxhnqismevnai (43), sono tutte imbellettate kekallwpismevnai e indossano vesti color zafferano o trasparenti, e tuniche che cadono a piombo e scarpine eleganti possano fare qualche cosa di intelligente o di significativo- frovnimon h] lamprovn- (42-45).
Crede di rappresentare le donne sfiduciate e complici degli uomini violenti.
Lisistrata però ribatte che si aspetta la salvezza proprio dalle vesti color zafferano e i profumi ta; muvra, e le scarpine e il rossetto (a[gcousa- latino anchusa tinctoria dalle radici rosse) e le vesti trasparenti- kai; ta; diafanh` citwvnia- 46-48). Le donne dovranno attirare gli uomini poi rifiutarsi fino a quando nessuno impugnerà più la lancia contro gli altri
Lisistrata vuole rendere funzionale alla pace l’eterna seduzione delle donne per attrarre gli uomini.
Noi maschi del resto non siamo da meno e spesso usiamo mezzi assai meno nobili dei loro belletti. Mezzi di attrazione non ignobili sono l'aspetto e la cultura.
Ignobili sono il denaro e il potere associati più o menoalla prostituzione.,
Pessimo tra tutti i mezzi, peggiore che ferino è la violenza.
La violenza sessuale sulle donne è un portato costante della guerra e non credo che siano esenti da questo crimine né i vincitori né i vinti, anche perché nelle guerre perdono tutti, e più di tutti le donne.
Le donne ucraine e le russe dunque possono riflettere su questo piano escogitato da Lisistrata per porre termine alla guerra del Peloponneso.
In effetti le donne possono salvarci se non diventano come gli uomini. Ma ora vengono addestrate dagli uomini e pure da altre donne virago a fare la guerra.
Sentiamo Tolstoj sulla potenza, spesso fuorviante, della bellezza. Chi parla è Pòzdnyshev il protagonista di La sonata a Kreutzer (1889) il quale racconta come è arrivato a uccidere per gelosia la moglie, una donna bella ma non adatta a lui:" E' cosa davvero sorprendente con quanta facilità siamo indotti a illuderci che bellezza e bontà siano insieme congiunte. Quando una bella donna dice delle sciocchezze, stai a sentirla volentieri, e per quante papere ella dica, ti sembra intelligente. Se si comporta e parla come una villana, ti appare avvenente e gentile. Quando poi ella non dice né sciocchezze né cose disdicevoli, ed è anche graziosa, allora credi sul serio ch'ella sia un miracolo d'intelligenza e moralità"[1].
E più avanti:"l'amore più eletto e più poetico, come noi diciamo, non dipende per nulla dalle doti dello spirito, ma dalla fisica attrazione, da una pettinatura invece di un'altra, dal colore, dal taglio d'un abito…soltanto il corpo noi desideriamo, siamo pronti a perdonare ogni bruttura [2], ma non già la scelta d'un abito senza garbo né grazia, ma non già un tono di colore che strida. La civetta ha di tutto ciò perfetta conoscenza, ma anche l'innocente fanciulla lo sa per istinto, come gli animali. Ed ecco il motivo di quei maledetti jersey, di quegli abiti attillati, scollacciati, di quelle braccia nude, di quei seni mostrati. Le donne, specie quelle donne che hanno già esperienza di uomini, sanno bene che conversare su alti argomenti approda a ben poco, all'uomo non preme altro che il corpo, quanto può farlo risaltare, sia pure con mezzi artificiosi, e a ciò si adoperano le donne." (p. 325).
Cfr. Dante sulle "sfacciate donne fiorentine" che vsnno mostrando "con le poppe il petto" Purgatorio, XXIII, 101-102.
Tra i due grandi romanzieri russi, Dostoevskij è stato il visionario dell'anima e Tolstoj piuttosto il veggente del corpo; più precisamente "di quel lato della carne che è rivolto verso lo spirito e di quel lato dello spirito che è rivolto verso la carne: regione misteriosa ove si compie, nell'uomo, la lotta fra la Bestia e Dio"[3].
Kafka nella Lettera al padre scrive: “A trentasei anni si parlò “del mio ultimo progetto di matrimonio. Tu mi dicesti pressappoco: “Quella avrà indossato una bella camicetta che la faceva carina, le ebree di Praga se ne intendono, dopo di che tu hai deciso di sposarla. E il più presto possibile, fra una settimana, domani, oggi. Non ti capisco, ormai sei un uomo, vivi in città, e non sai fare di meglio che sposare la prima venuta. Non ci sono altre combinazioni?” (pp. 111-112)
Sentiamo Schopenhauer ancora più duro nei Parerga e Paralipomena:"
:"La natura ha destinato le giovinette a quello che, in termini teatrali, si chiama "colpo di scena": infatti, per pochi anni la natura ha donato loro rigogliosa bellezza, fascino e pienezza di forme, a spese di tutto il resto della loro vita, affinché, cioè, siano capaci di impadronirsi durante quegli anni della fantasia di un uomo in misura tale, che egli si lasci indurre a prendersi onestamente una di loro per tutta la vita, in una forma qualsiasi, passo al quale la mera riflessione razionale non sembrerebbe aver dato nessuna sicura garanzia di invogliare l'uomo. Perciò la natura ha provvisto la femmina, appunto come ogni altra delle sue creature, delle armi e degli utensili di cui ha bisogno per la sicurezza della sua esistenza e per tutto il periodo in cui ne ha bisogno; e anche qui la natura ha provveduto con la sua consueta parsimonia. Come ad esempio, la formica femmina, dopo l'accoppiamento, perde per sempre le ali, superflue, anzi pericolose per la prole, così, di solito, dopo una o due gravidanze, la donna perde la sua bellezza e probabilmente, perfino, per la stessa ragione. In conformità con ciò, le giovinette considerano nel segreto del loro cuore, i loro lavori domestici o professionali una cosa secondaria, forse, perfino, un semplice trastullo: come loro unica seria professione esse considerano l'amore, le conquiste e ciò che vi si collega, come acconciature, balli, eccetera (…)
Le donne sono adatte a curarci e a educarci nell'infanzia, appunto perché esse stesse sono puerili, sciocche e miopi, in una parola tutto il tempo della loro vita rimangono grandi bambini: esse occupano un gradino intermedio fra il bambino e l'uomo, che è il vero essere umano...le donne rimangono bambini per tutta la vita, vedono sempre soltanto ciò che è vicino, rimangono attaccate al presente, scambiano l'apparenza delle cose con la loro sostanza, e preferiscono inezie alle questioni più importanti...le donne, in quanto sesso più debole, sono costrette dalla natura a far ricorso non già alla forza ma all'astuzia: di qui deriva la loro istintiva scaltrezza e la loro indistruttibile tendenza alla menzogna...per la donna una sola cosa è decisiva, vale a dire a quale uomo essa sia piaciuta...Il sesso femminile, di statura bassa, di spalle strette, di fianchi larghi e di gambe corte, poteva essere chiamato il bel sesso soltanto dall'intelletto maschile obnubilato dall'istinto sessuale: in quell'istinto cioè risiede tutta la bellezza femminile. Con molta più ragione, si potrebbe chiamare il sesso non estetico ...Nel nostro continente monogamico, sposare significa dividere a metà i propri diritti e raddoppiare i doveri...Nessun continente è così sessualmente corrotto come l'Europa a causa del matrimonio monogamico contro natura "[4].
Secondo F. Engels (1820-1895) la ragione più vera della famiglia monogamica e della sottomissione della donna è questa:"la monogamia nasce dalla concentrazione di più ricchezze in una mano sola, precisamente quella di un uomo, e dal bisogno di trasmettere in eredità tali ricchezze ai figli di quest'uomo e a nessun altro" ( L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato (del 1884) , p.86 e p. 100.)
L' astio contro le donne è un chiaro sintomo di frustrazione.
Gli uomini cui piacciono molto le donne- quorum ego- non le pensano malevolmente perché sono simili a loro. Quanti amano molto le donne sono naturaliter contrari al matrimonio: "chi a una sola è fedele, con le altre è crudele" come dice don Giovanni.
Così nessuno di questi uomini impugnerà più la lancia contro gli altri –dovru- 50. fa Lisistrata
Era come il fucile per chi faceva il servizio militare anni fa (io nel ’71).
Il sergente ci arringava dicendo che non dovevamo mai lasciarlo quando lo avevamo in consegna. Ora lo impugnano soldati e soldatesse con stupido orgoglio. E’ pur sempre uno strumento di morte. Molto meglio i belletti e i rossetti. Personalmente mi abbronzo al sole.
Cleonice si è persuasa e vuole subito andare a tingersi le vesti di color zafferano (52)
Bololgna 25 marzo ore 19, 1o
giovanni ghiselli
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