sabato 29 marzo 2025

La protesta dei ragazzi del liceo Minghetti

 

Intervengo su questo caso scolastico e cittadino perché ho insegnato per tanti decenni e insegno ancora tenendo conferenze.

La scuola e l’educazione mi stanno a cuore.

 Personalmente ho insegnato per cinque anni nel liceo classico di via Nazario Sauro: dal 1976 al 1981 sia nel liceo sia nel ginnasio. Sicché mi sento quasi in dovere di intervenire anche per motivi sentimentali. All’epoca dovetti studiare molto per presentare  i classici con tanta chiarezza di logos e forza di pathos da renderli interessanti a degli adolescenti e oggi ricordo con simpatia piena di affetto quegli anni.

Sul caso di questi giorni non sono abbastanza informato per scendere nei  particolari che non conosco abbastanza.

Rimarrò dunque sul generico cercando magari di cogliere l’universale, ossia quanto era importante allora nel docere-discere e lo è ancora, e probabilmente lo sarà sempre.

Il nostro primo compito di insegnanti è attirare l’attenzione dei ragazzi, cosa non semplice. Quando cominciai a insegnare greco e latino nel liceo Rambaldi di Imola nel 1975, a poco meno di 31 anni, non sapevo come iniziare se non facendo quanto avevo visto fare ai miei insegnanti del liceo di Pesaro e dell’Università di Bologna. Traducevo, aggiungevo qualche spiegazione di grammatica, sintassi, metrica, e ripetevo quanto era scritto nei manuali. Poco più di questo sapevo fare.

Mi avvidi subito che non era sufficiente. Diversi allievi non mi ascoltavano. Domandai per quale ragione. Mi dissero con le buone che quanto davo a loro non bastava: dicevo cose che potevano trovare nei libri adottati. I paradigmi che snocciolavo quasi religiosamente, per esempio, potevano  trovavarli da soli nel vocabolario.

Capii che avevano ragione: quanto raccontavo dava ben poco a loro e pure a me stesso.  Non imparavo niente di nuovo nemmeno io. Chiesi che cosa volevano che facessi: mi risposero con educazione che avrebbero gradito i commenti ai testi da portare agli esami scritti da autori che loro non avevano e  comunque richiedevano spiegazioni da parte di un insegnante che aveva fatto studi universitari. Per esempio la Poetica di Aristotele, l’Estetica di Hegel , La nascita sella tragedia di Nietzsche e altri che non sto a elencare.

Mi spaventai ma volevo diventare un insegnante considerato bravo e seguito con stima dagli allievi, perciò mi diedi a studiare tutti i giorni per quasi tutto il tempo.

In gennaio quelle ragazze e quei ragazzi già prendevano appunti.

In circostanze siffatte è importante che il preside non ostacoli ma dia una mano al giovane professore poco esperto. Per fortuna a Imola il dirigente era un galantuomo.

Quando mi domandò come andava con la terza liceo, una classe mai stata facile aggiunse, gli dissi che dovevo studiare molto e con grande sacrificio ma avevo scelto di andare avanti.

“Una scelta che le fa onore. Continui così” fu il suo commento.

Gli studenti dunque chiedono cultura, una paideia che contenga informazione e formazione cioè la loro educazione. Quando sentono che dalle lezioni raccolgono non solo un poco di sapere- to; sofovn- ma anche la sapienza-hJ sofiva- che  potenzia la loro natura, come avvertono con animo commosso che ricevono lo spirito critico il quale li mette in grado di giudicare-krivnein- e distinguere il vero dal falso, di notare la differenza tra la  verità ajlhvqeia o non latenza, e  l’occultamento delle varie propagande pubblicitarie, i giovani non si rivoltano.

Spero che queste poche parole siano di aiuto a quanti sta a cuore il buon funzionamento di una buona scuola. Ricordo che quando non funziona la scuola non funziona più niente e nessuno si salva.

Bologna 29 marzo 2025 ore 17, 15

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Per  chi fosse curioso di conoscere il mio metodo didattico, la via sulla quale procedo continuamente, aggiungo che terrò la prossima conferenza nella biblioteca Ginzburg lunedì 7 aprile dalle 17 alle 18, 30. Presenterò la commedia Lisistrata di Aristofane.  

Questo è il link per chi vuole seguire la lectio da lontano

https://meet.google.com/dbq-qqhz-yso?authuser=0

Biblioteca "Natalia Ginzburg"

Settore Biblioteche e Welfare culturale | Comune di Bologna

Via Genova 10 - 40139 Bologna 

tel. 051/466307 

 

 

 

 

 

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