Quanti vogliono che la guerra continui nonostante tutto, forse le attribuiscono un valore supremo, ontologico o quanto meno filosofico.
Gli intellettuali invero hanno in mente Eraclito anche se non lo menzionano, tanto meno lo citano.
Altri che non sanno di greco, la guerra ce l’hanno nel cuore come la mamma o la sposa sicché non hanno bisogno di rammentare Eraclito
A questi tutto cuore e pure a color che sanno cioè agli intellettuali che non ne hanno bisogno, ricordo le parole del maestro di Efeso: “povlemo~ pavntwn me;n pathvr ejsti, pavntwn de; basileuv~, kai; tou;~ me;n qeou;~ e[deixe, tou;~ de; ajnqrwvpou~, tou;~ me;n douvlou~ ejpoivhse tou;~ de; ejleuqevrou~” (fr. 14 Diano). Sono incerto se tradurre: temo di offendere gli intellettuali, i sofoiv che ne sanno ben più di me.
Lo faccio per quelli che non hanno avuto la possibilità di frequentare il liceo classico o non hanno voluto.
Il conflitto è padre di tutte le cose e di tutte è re, e gli uni rivelò quali dèi, altri invece come uomini, gli uni rese servi, altri invece liberi.
Bologna 17 marzo 2025 ore 20, 49 giovanni ghiselli
p. s
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