Sofocle, Edipo re, vv.404-428
Sommario
Il coro chiede ai due contendenti di parlare razionalmente, poiché non di ira c'è bisogno, ma di spiegare gli oracoli. Tiresia prende la parola rivendicando la propria autonomia da Edipo, da Creonte e da chiunque altro non sia il Lossia. Quindi il vate ritorce contro il tiranno il rinfacciamento che questo gli aveva rivolto della cecità fisica: Edipo è affetto da cecità mentale che gli impedisce di vedere la catena dei mali obbrobriosi nei quali si trova implicato e che vengono denunciati l'uno dopo l'altro in maniera palese o latente e allusiva. "Ora che sai questo" conclude il profeta"getta pure fango su me".
Traduzione
Coro
A noi che facciamo delle supposizioni, sia le parole di questo sembrano essere state dette con ira, sia le tue, Edipo. 405
C'è bisogno non di tali parole, bensì di esaminare questo, come
spiegheremo gli oracoli del dio nel modo migliore.
Tiresia
anche se sei il tiranno, deve essere reso uguale almeno
contraddire alla pari; di questo infatti sono padrone anche io.
infatti non vivo certo al servizio tuo ma del Lossia 410
sicché non verrò segnato quale cliente di Creonte patrono
E dico, poiché mi hai rinfacciato anche la cecità:
tu, pure se fissi gli occhi, non vedi dove sei nel male
né dove abiti, nè con chi dimori
Sai almeno da dove provieni? E ti sfugge che sei odioso 415
ai tuoi là sotto e qui sopra la terra
E con due colpi della madre e del padre tuo
un giorno la maledizione dal terribile piede caccerà da questa terra
te che ora vedi quanto hai davanti ma poi solo la tenebra
E del grido tuo quale porto non ci sarà420
quale Citerone non ne risuonerà presto,
quando ti accorgerai delle nozze senza approdo che hai infilato
in queste case dopo avere ottenuto una buona navigazione?"
Poi non ti accorgi di una folla di altre sciagure
che ti renderanno uguale a te stesso e ai tuoi figli. 425
Davanti a questi orrori, infanga pure Creonte
e la mia bocca: infatti non c'è tra i mortali
chi verrà mai distrutto peggio di te 428
Bologna 20 marzo 2025 ore 18, 43 giovanni ghiselli
Sofocle Edipo re vv.429-462.
Sommario
Edipo si scaglia contro Tiresia e cerca di cacciarlo, ma il vate ribatte ricordando di essere stato invitato; il re risponde che non immaginava di sentirlo proferire tante infami follìe.
Allora il profetamenziona a proprio sostegno i genitori che hanno generato il tiranno. Questo colpito dal termine gonei`~, domanda chi siano costoro; alle risposte enigmatiche di Tiresia, Edipo lo accusa di oscurità.
L'indovino replica con ironia, ricordando al suo antagonista che è proprio lui a piccarsi di essere il campione dello scioglimento degli enigmi; Edipo senza raccogliere la provocazione, afferma che gli basta avere salvato la città. Entrambi i contendenti fanno la mossa di staccarsi l'uno dall'altro, ma continuano a fronteggiarsi.
Segue un disvelamento del tiranno per bocca del sacerdote: l'assassino tanto cercato è Edipo stesso, e quando se ne renderà conto si acciecherà, quindi si allontanerà da Tebe tastando la terra con un bastone, e scoprirà pure di essere un mostro incestuoso: padre e fratello dei propri figli, sposo e figlio di sua madre, compagno di letto e assassino del padre.
A questo punto Edipo può rientrare nella reggia a meditare.
Traduzione
Edipo
Ma davvero è sopportabile di udire queste infamie da costui?
Non vai in malora? Non ci precipiti? Non torni 430
indietro retrogrado da questa reggia dopo esserti voltato indietro?
Tiresia
Non sarei venuto di certo io, se tu non mi avessi chiamato.
Edipo
Difatti non sapevo in nessun modo che avresti gridato scempiaggini poiché difficilmente ti avrei fatto venire al mio palazzo.
Tiresia
Noi siamo per natura tali, come a te sembra 435
scempi, ma per i genitori che ti misero al mondo, assennati.
Edipo
Per chi? Aspetta; chi mi fa nascere tra i mortali?
Tiresia
Questa giornata ti farà nascere e ti distruggerà
Edipo
Come dici tutto in maniera troppo enigmatica e oscura!
Tiresia
Non sei tu ottimo per natura a scoprire gli enigmi? 440
Edipo
Rinfacciami pure tali caratteri per cui mi troverai grande.
Tiresia
Questa sorte però ti ha perduto.
Edipo
Ma se ho salvato questa città, non mi importa.
Tiresia
Me ne vado dunque, e tu, ragazzo, riportami via.
Edipo
Lo porti via dunque, poiché tu qui presente tra i piedi 445
mi turbi, e, cacciato via, non potresti affliggermi più.
Tiresia
Dopo avere detto le parole per le quali sono venuto, vado via, e non per avere temuto il tuo volto: infatti non c'è la possibilità che tu mi distrugga./
Ma ti dico: quest'uomo che da un pezzo
tu cerchi, minacciando e proclamando l'assassinio 450
di Laio, eccolo è questo qui
straniero a parole, immigrato, poi si rivelerà
Tebano di razza, ma non godrà
dell'evento: cieco infatti da vedente
e accattone invece che ricco, verso una terra straniera 455
si muoverà tastando davanti a sé la via con il bastone
e si vedrà che dei propri figli è insieme
egli medesimo fratello e padre, e della donna da cui
nacque, figlio e sposo, e del padre
conseminatore e assassino. E queste parole vai 460
dentro a meditarle; e se mi prendi che ho detto il falso
dì pure che io di mantica non capisco niente oramai.
Bologna 20 marzo 2025 ore 19, 27 giovanni ghiselli
p. s.
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