lunedì 10 febbraio 2014

Il giorno della Memoria dei fatti passati non deve ostacolare il ricordo dei più recenti

Nel giorno della Memoria ho ricordato, attraverso il film Anita B. di Roberto Faenza,  l’olocausto degli Ebrei scrivendo, poi  parlando in un liceo del Milanese e in una biblioteca di Bologna. Oggi voglio ricordare due vittime della violenza ignorati da tutti qui in Italia: i due pescatori indiani dei quali si dice solo che sono morti senza che nessuno si chieda in che modo. Nello stesso tempo si pretende che vengano rilasciati i due militari accusati di averli uccisi. Io non so come siano andate le cose, e voglio saperlo. Auspico dunque che i due marò vengano processati da un tribunale imparziale e assolti con tanto di scuse e di risarcimento, se innocenti; se invece verranno riconosciuti colpevoli, ritengo giusto che vengano condannati a una pena, certo non capitale, ma congrua per chi ha ucciso due persone.
Lo dico senza risentimento né partigianeria e non ho pregiudizi.
Suscitano invece il mio sdegno coloro che vogliono glorificare a priori i due imputati, solo perché indossano una divisa dell’esercito italiano. Io credo che nessuna divisa, o carica, o grado, possa giustificare l’omicidio.
Del resto l’unico grado che riconosco è quello di uomo, di uomo umano la cui solidarietà va sempre a chi subisce violenza, mai a chi la infligge.
Da bambino parteggiavo per i Troiani di Omero e per gli Indiani, i Pellerossa dei film .
Un amico mi ha scritto che semplifico troppo. Rispondo, a quanti la pensano in questa maniera, che semplice e diretto è il discorso della verità, oscuro, contorto e arzigogolato quello della menzogna e della propaganda.
Allora ripeto, io voglio sapere se i pescatori sono stati uccisi, e, nel caso, chi li ha uccisi , come li ha uccisi, perché li ha uccisi. Questo non è mai stato detto.
Il mio bisogno di verità e il mio senso morale non mi permettono di unirmi al coro di quanti parlano pregiudizialmente di fatti mai chiariti e danno sentenze sommarie di oblio delle vittime della violenza. Come dieci giorni fa ho ricordato gli Ebrei, oggi mi unisco a quanti ricordano gli Istriani gettati nelle foibe e ricordo, da solo,  due pescatori indiani.
So che le persone perbene  mi daranno ragione.

Giovanni Ghiselli

1 commento:

  1. Io sono d'accordo con te. In fondo gli Indiani sono nella stessa situazione in cui ci siamo trovati noi Italiani quando due piloti americani hanno abbattuto la funivia del Cermis e se la sono impunemente svignata in America.
    Chi ha un'arma in mano deve stare attento a come la usa e se ne assume tutte le responsabilità, come dovrebbe essere anche per chi guida un'automobile.
    alessandro

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