venerdì 14 febbraio 2014

La scuola corrotta nel paese guasto - Dodicesimo capitolo.


Le lezioni del mese di maggio. L'elezione di Mitterand a Presidente della repubblica francese. La probabile rivincita padronale.

Studiai tutto il mese di maggio per preparare Ifigenia all'esame di abilitazione e a quello di recitazione. Lavoravo quasi sempre per lei, eppure sentivo che il nostro connubio sarebbe finito assai presto: infatti le mie lezioni erano l'unico contatto reale tra noi.  Oramai non potevo offrirle altro: quella giovane donna, oltre non volere darmi niente, non desiderava che una buona preparazione professionale da me, e mi contraccambiava soltanto con un pochino di attenzione da scolara. Il sesso stava sparendo. A un rapporto privo di basi morali e scopi comuni, se togli le copule, cavi ogni cosa. Ifigenia, finita la supplenza, voleva lavorare nel teatro che attirava anche me, ma mentre io lo consideravo un luogo di educazione e cultura, nelle sue aspettative era un mezzo di esibizione personale e di rivalsa su frustrazioni sociali.
Io per giunta soffrivo il raffreddore da fieno che non mi lasciava dormire bene: ero stanco, svuotato, depresso, come succede sempre alla fine di un ciclo. Eppure non mi lamentavo né bestemmiavo il nome benedetto del Signore che prima dà, poi toglie[1] : sapevo che presto la congiuntura sarebbe cambiata. Poi avevo capito che le possibilità delle cose sono soltanto le cose stesse. Era completamente inutile agitarsi o prendersela con chissà chi: dovevo terminare il ciclo; dopo si sarebbe visto. Ancora una volta i fati avrebbero trovato la strada[2] . A metà mese feci una 3 mezza giornata di pausa, stremato. Era un venerdì, dopo la scuola.
Invece di studiare, pensavo.
"Amo ancora quella ragazza perché ha del carattere e scopi collegabili al mondo della cultura; lei non mi ama poiché spera di trovare un pretendente migliore; cercherò di tenerla con me fino a quando mi assegnerà compiti utili anche alla mia crescita e non avrà calpestato la mia dignità, cosa che non tarderà a fare del resto. Tra noi va male assai, ma  non sono del tutto infelice, siccome trovo comunque qualcosa di buono in me stesso. Ero più insicuro e scontento nell'estate del '74, quando  l'amore di Päivi c’era e sembrava funzionare benissimo, ma io aspettavo ogni cosa positiva da lei poiché a trent'anni avevo combinato troppo poco, e non avevo stima di me. La finnica mi ha aiutato a capire e superare la mia insufficienza; Ifigenia quattro anni dopo mi ha dato la spinta verso le egregie cose. Quando ho compreso questa sua funzione suprema, altri due anni più tardi, ho cercato di raddrizzare e correggere il nostro amore distorto da un' impostazione immorale. Soffrendo cerco di espiare il male che ho fatto, per convincerla a cominciare di nuovo, in termini di intelligenza e onestà. Se il mio compito è scrivere, la donna della mia vita può essere lei".

In quei giorni Mitterand fu eletto Presidente della Repubblica francese. Avevo fatto il tifo per lui nel '74, da Carmignano di Brenta, e allora mi era spiaciuta la sua non elezione. I colleghi reazionari del paese democristiano e bigotto invece avevano esultato per il successo del candidato di destra. Nell'81 del resto gli schieramenti ideologici cominciavano a frantumarsi.
Rammentando la netta contrapposizione di sette anni prima, Antonia, la carissima amica, mi scrisse una bella frase:"Passa il tempo, e certi fatti ritornano, rendendo vivi e presenti i ricordi ".
Dunque speravo che il Presidente socialista nella grande nazione vicina, significasse la rimonta delle sinistre in un momento di pericolosi rigurgiti. Ma questi non sarebbero stati annullati, in quanto  venivano da una rivincita della classe padronale che aveva un immenso potere di corruzione attraverso la proprietà dei  mezzi informativi, e di deterrenza con la gestione dei servizi segreti.

Giovanni Ghiselli




[1] Cfr. Antico Testamento, Giobbe, I, 20:"Nudo uscii dal seno di mia madre,/e
nudo vi ritornerò./Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,/sia benedetto il nome del
Signore!".

[2] Cfr. Eneide, III, 395: "fata viam invenient ".

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