mercoledì 21 marzo 2018

Per Alfredo

Ponte Zádor, ponte di pietra a nove arcate, Hortobágyi Nemzeti Park

Per Alfredo 

Oggi, 15 marzo 2019,  piango la morte dell'amico Alfredo, un uomo sensibile e intelligente, una persona cara, una parte importante della mia vita, Ti sia lieve il suol, amico caro. Ricordi? Dicevamo che si voleva essere sepolti a Debrecen. Tu rimani vivo dentro di me, in quello che penso, sento e scrivo
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Commenti
Elisabetta Venturi
Elisabetta Venturi Mi dispiace tantissimo Gianni.
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Augusto Bezicheri
Augusto Bezicheri dalle tue parole capisco che è stata una grande sincera amicizia ti sono vicino
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Adriana Pedicini
Adriana Pedicini Mi dispiace che ti debba sentire con dolore questa mancanza. Ti abbraccio forte
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Patrizia Mazzotti
Patrizia Mazzotti Sii forte Gianni.
Ricordi, Alfredo caro, quando andavamo a correre nello stadio di Debrecen, poi si beveva una birra nel casinetto delle feste e mettevamo a letto il sole progettando di metterci a letto con le finniche? In quel collegio fatato nulla di bello era del tutto proibito e nemmeno troppo difficile. Ti voglio bene
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Ersilia De Cupis Grazie Gianni per questi ricordi Alfredo è stato un uomo veramente innamorato della vita .Fragile di salute aveva tantissimi interessi e manteneva intatti i ricordi della vostra amicizia .

E la mattina dopo andavamo sul ponte a nove arcate di Hortobàgy con Fulvio, Ezio és Claudio a vedere la resurrezione del sole. Partivamo all'aurora e in macchina cantavamo canzoni gioiose perché eravamo giovani e le giovani donne ci volevano bene. Siamo stati molto felici e assai grati alla vita.
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Ricordo una tua lezione di saggezza: una mattina nell'intervallo andammo a prendere un caffè al bar dell'università. Io trangugiai il mio con fretta insensata e tu, con calma davvero olimpica, dicesti: ora non ce l'hai più, e nemmeno te lo sei gustato. Mi desti una lezione di cui ho fatto tesoro. Da te ho imparato la calma e la pazienza.
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Ricordo  un  gesto tuo nobile e generoso che mi commosse già allora: mi raggiungesti all'areoporto di Rimini nel settembre del '74 quando stavo partendo per andare da Paivi che aspettava la bambina concepita a Debrecen, in luglio, la sera stessa della festa della conoscenza: ebbene tu arrivasti giusto in tempo per portarmi un regalo da consegnare alla donna che ti aveva dimostrato stima e affetto. Sia benedetta per questo anche lei.
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Oggi, 20 marzo, ho ricevuto notizie buone sul mio lavoro e sugli affetti. Sono sicuro, quasi sicuro, di doverlo a te, al bene che mi vuoi ancora. Te lo contraccambio Alfredo caro

Dal tuo amico gianni e dagli amici che hanno condiviso il mio dolore e il rimpianto di te.



2 commenti:

  1. Perdere un caro amico è un grande dolore,mi dispiace tanto Gianni caro. Tocco Giovanna

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  2. Alfredo Ghiselli: un amico che, pur non essendo più visibile,è viva presenza per chi come me è mio marito ha avuto la fortuna di avere il suo affetto.
    Perché nelle varie "celebrazioni" è stato esaltato il latinista, ma è stato trascurato il grecista?
    Marialuisa Mazzoni Tinarelli

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