martedì 27 marzo 2018

Twitter, CCCXIX sunto


27 marzo 2018

Suggerisco di spegnere il televisore appena compare la faccia irrisoria di Fazio i cui compensi insultano il pudore e la serietà del lavoro. Non lasciatevi ingannare dagli ambigui sorrisi dei prosseneti


Spesso sento con disgusto della gentucola vantare denari e titoli che oltretutto il più delle volte non hanno. Io per giunta preferisco umanità senza denaro e titoli a denaro e titoli senza umanità. Se denaro e titoli ci sono, è elegante dissimularli. La feccia li simula

Il proletario che si finge borghese non assomiglia a se stesso, anzi non assomiglia a nessuno: è aeikèlios (cfr. eoika, "sono simile") E' plebe sconcia, brutta assai. Il proletario per lo meno ha la prole. Io nemmeno quella. Mi piacerebbe essere proletario. Alla feccia dispiace


“Né io sarò meno virtuoso né meno magnanimo (dove ora sia tale) perché un asino di libraio non mi voglia stampare un libro, o una schiuma di giornalista parlarne” (Leopardi, lettera A Pietro Giordani- Milano, Recanati 16 gennaio 1818 ).

Quanti sbandierano il razzismo più odioso: quello che divide gli umani in maschi e femmine, un genere superiore all'altro, secondo la moda, sono più indietro della Nora di Ibsen che dice al marito: credo di essere anzitutto un essere umano, come lo sei tu" (Casa di bambola, 1879)
Quelli che detestano la ricerca delle cause, l'eziologia, la chiamano dietrologia, o, se meno rozzi, denunciano la "filologia deretana".
I grammatici, custodes Latini sermones, la chiamavano, invero alla greca, aetiologian. Io credo che cercare le cause equivalga a volere la verità (alètheia), la non latenza

Attenzione alle abbuffate pasquali!

Il garum, costoso marciume di pesci andati a male, pretiosam malorum piscium saniem non credi che ti bruci le viscere con la sua salata e putrida poltiglia? non urere salsa tabe praecordia credis? (Seneca, Ep. 95, 25)

Quid? Illa ostrea, inertissimam carnem caeno saginatam, nihil existimas limosae gravitatis inferre? Cosa credi? Quelle ostriche, carne pigrissima, ingrassata nel fango, credi che non apporti niente della sua limacciosa pesantezza? ( Seneca Ep. 95, 25)

La moda dei cuochi
nnumerabiles esse morbos non miraberis: cocos numera
(...) In rhetorum ac philosophorum scholis solitudo est: at quam celebres culinae sunt (Seneca, Ep., 95, 23)


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1 commento:

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