mercoledì 7 marzo 2018

Twitter, CCCXVI sunto. Le elezioni del 4 marzo


Le elezioni del 4 marzo

La ilarotragedia delle elezioni si è conclusa con la catastrofe della sinistra.
Per diverse settimane abbiamo visto sul palcoscenico televisivo parecchie maschere tragicomiche appunto, di ciarlatani bizzarri, ignoranti integrali, caricature di politici, e ben poche persone serie. Il risultato è che non c’è una forza parlamentare tanto consistente da opporsi con efficacia all’oppressione di gran parte del popolo italiano.

Io ho votato Liberi e uguali. Sono deluso dal risultato ma non sono pentito della mia scelta. Spero che i pochi electi ex optimis di questo partito abbiano la capacità di trovare un metodo, una via (odós) per opporsi al razzismo, alla sopraffazione delle banche, al predominio dell’ignoranza, del denaro, della becera volgarità sullo spirito dell’umanesimo.
La prima cosa da fare è restituire valore alla scuola e alla cultura umanistica e umana. Servirebbe a sbugiardare gli ignoranti, a smascherare i buffoni, a evidenziare gli incapaci, a svelare le menzogne dei bugiardi.
Gli Italiani defraudati della scuola da decenni, con questo voto hanno scelto un futuro di miseria culturale, morale e probabilmente, per molti, anche materiale. In tanti lustri di degrado scolastico e lavorativo, di entropia linguistica, la gente, privata di ogni difesa mentale, è stata condizionata a pensare che Giustizia, Rispetto, Solidarietà, Generosità, Magnanimità, il Kalón la Bellezza morale siano monete scadute o addirittura disvalori, parole ridicole, buone solo per gli imbecilli.

Io mi vanto di essere tra questi presunti imbecilli.
I valori falsi propagandati come veri sono il PIL, la prepotenza, l’impudenza, la chiacchiera vuota e ingannevole dei ruffiani. Il diritto dei poteri forti è stato quello prevalente sui legislatori italiani. Il potere forte della finanza, potestas quae valet, ha scelto governi mai eletti dal popolo.
Valet; et leones, ebbe a scrivere Seneca, forti sono anche i leoni (Ep. 76, 9). “Ma la Boschi è bella”, potrebbe obiettare qualcuno, e giustamente è stata rieletta. Formonsus est: et pavones.
“E il corpo senza pecche di Alessia Morani sacrosantamente premiata anche lei dove lo metti?” Corpus habet: et arbores.
“Almeno non svalutare la velocità di quanti correvano da un programma televisivo all’altro per illustrare le proprie idèe con cascate di parole veloci”. Velox est: et equi.
Vero è che, secondo l’animalismo di moda, la vita di un animale vale più di quella di decine di esseri umani, ma, e la smetto con Seneca, in homine quid est optimum? Ratio:hac antecedit animalia, deos sequitur.
Hac è ablativo per chi non l’avesse capito.
Prima di Seneca, Senofane affermò che la sua sofia valeva più della forza muscolare di lottatori, pugili e pancraziasti.
Sono certo che la sofia di certi non eletti, come Pippo Civati o Anna Falcone, sia di molto superiore all’ignoranza e all’impudenza di tanti electi ex pessimis, pronti a incentivare ignoranza, servilismo e confusione. In sintesi la kakía, il brutto morale.
Un popolo colto e cosciente non li avrebbe mai scelti.

Nei Cavalieri di Aristofane (425 a. C.) il salsicciaio è destinato a diventare potente in quanto è triviale, ignorante e sfacciato (v. 181). Le cose vanno così in Italia da quando i giovani non devono studiare per trovare lavoro ma cercare raccomandazioni, protettori, cooptatori. Con qualsiasi mezzo.

Ora i poteri forti stanno ripetendo con Di Maio il gioco già fatto con gli utili loro strumenti diventati inutili. Gli hanno detto: "diventerai un grande, ti metterai sotto i piedi il parlamento, a Montecitorio potrai imporre ogni tuo volere". Perfino laikasei nel Pritaneo venne promesso al salsicciaio archetipico (Aristoph. Eq.167)

Ancora gli attualissimi Cavalieri di Aristofane: il potere deve andare al   salsicciaio semianalfabeta poiché "la demagogia non si addice a persone istruite e di buoni costumi, ma a ignoranti e schifosi" (191-193). Infatti gli eterni Severgnini infatti trovano noiosi e pesanti i politici istruiti e perbene. Sicché approvano chi ha votato i buffoni, gli improvvisatori, i guitti e le mime.

giovanni ghiselli

3 commenti:

  1. Ottime le citazioni da seneca e da Aristofane margherita

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