venerdì 20 luglio 2018

L’"Ulisse" di Joyce. 5

George Lucy Good
Nelson prima della battaglia di Trafalgar

M Chiede a D di portare i soldi della scuola: oggi i bardi devono bere e sollazzarsi Today bards must drink and junket.
Poi cita Nelson a Trafalgar, mutatis mutandis: in questa giornata l’Irlanda si aspetta che ognuno faccia il suo dovere. Nelson disse l’Inghilterra ovviamente.
M dice di D l’immondo bardo si picca di farsi il bagno una volta al mese, the unclean bard makes a point of washing once a month.
 E D disse: tutta l’Irlanda è bagnata dalla corrente del Golfo, facendo gocciare il miele su una fetta di pane.
Poi dice Angebite of inwit (15), rimorso di coscienza, Coscienza (titolo di un trattato sui sette peccati mortali di Northgate-XIV sec), poi Macbeth: c’è ancora una macchia qui (Lady Macbeth, Yet here’a spot V, 1, 35).
Quello sullo specchio incrinato di una serva come simbolo dell’arte irlandese è maledettamente buono.
M biasima lo schifoso sogghigno e i lugubri scherzi da gesuita di D. Poi si tolse la vestaglia e disse: ecco M rispogliato dei suoi paramenti Mulligan is stripped of his garments 16-23.

M disse a Haines che loro pagavano 12 sterline d’affitto per la torre
H dice al ministero della guerra e aggiunge che deve essere desolata d’inverno.
Cfr. Gerontion: my house is a decayed house (7), è una casa in rovina.
M: l’ha fatta costruire Billy Pitt quando i francesi correvano il mare (1805-6). Ma la nostra è l’ojmfalovς.
Haines chiede a D quale idea abbia di Amleto. M li blocca dicendo che si sono svezzati da Wilde e dai paradossi-we have grown out of Wilde and paradoxes. Comunque aggiunge che D dimostra con l’algebra che il nipote di Amleto è il nonno di Shakespeare e “lui stesso” è il fantasma di suo padre-he proves by algebra that Hamlet’s grandson is Shakespear’s grandfather and that he himself is the ghost of his own father.
 Haines chiede se “lui stesso” sia D.
Ma D troncò il discorso.
Ha bisogno della sacra pinta per parlare, fa M.
Del resto - aggiunge Haines - questa scogliera e questa torre ricordano un po’ Elsinore that beetles o’er his base into the sea (Hamlet, I, 4, 71) che strapiomba sulla sua base nel mare
D vide la propria immagine in misere polverose gramaglie tra i loro vestiti vivaci Stephen saw his own image in cheap dusty mourning between their gay attires.
 Mulligan irride ancora la religione: citando quasi alla lettera La ballata di Gesù giullare di Gogarty
Oliver Joseph St. John Gogarty (Dublino, 17 agosto 1878 – New York, 22 settembre 1957) è stato un medico, poeta e scrittore irlandese, ricordato fra i più importanti intellettuali di Dublino. Oliver St. John Gogarty è stato a lungo negli Stati Uniti, ma sempre vicino alla sua patria e vicino ai nazionalisti irlandesi.

Ho per mamma un’ebrea, per babbo un’uccelletto My mother’s a jew, my father a bird,
Per Beppe il falegname son di parer contrario, perciò beviamo a tutti, discepoli e Calvario
Poi
a chi non crede ancora nell’esser mio divino
non darò a bere gratis quando farò del vino
ma dovrà bere l’acqua, e chiaro gli sarà
che faccio, quando il vino in acqua tornerà
Qui ci sono Cristo e Dioniso ndr
Addio cari scrivete quel che ho raccontato
E dite a Tom, Dick, Harry che son resuscitato
Data la mia ascendenza credo che volerò anche io
E sul monte Oliveto c’è vento, addio, addio

M saltava giù per il balzo dei 40 piedi sventolando le mani come ali, mentre il pètaso di Mercurio palpitava nella brezza

Haines lo trova blasfemo, ma la sua allegria, dice, toglie malizia
E’ La ballata di Gesù giullare, fa D.
H fa domande a D su cosa creda e D risponde con ostico disgusto: lei contempla in me un orribile esempio di libero pensiero you behold in me, Stephen said with grim displeasure, a horrible example of three thought

Però poi D aggiunge accendendosi in volto: “sono servo di due padroni un inglese e una italiana: il governo imperiale britannico e la santa chiesa cattolica apostolica romana”.
H ammette che gli inglesi hanno trattato male gli irlandesi we feel in England that we have treated you rather unfairly, ma la colpa è della storia It seems history is to blame 19-29.
 A D viene in mente la Messa di Papa Marcello (1567) di Pierluigi da Palestrina con i canti degli apostoli e il cantico dell’Angelo.
Poi gli vengono in mente diversi eresiarchi: Fozio, Ario, Valentino, Sabellio.
Pensa che le canzonature di M siano vane idle mockery: il vuoto incombe su coloro che tessono il vento the void awaits surely all them that weave the wind (20-29), e gli angeli, l’oste armata di Michele, disarma e sconfigge i tessitori del vento.
Nel secondo capitolo, Nestore la scuola, Dedalus tiene una lezione di storia a ragazzi disattenti. E riflette: “Se Pirro non fosse caduto ad Argo per mano di una vecchiaccia, o Giulio Cesare non fosse stato ucciso a coltellate. Cose che non si possono abolire col pensiero…O fu possibile soltanto ciò che avvenne? Tessi, tessitore del vento”[1]. Weave, weaver of the wind (23)

Haines teme che l’Inghilterra cada nelle mani di ebrei tedeschi.
Mulligan sente parlare di una ragazza rossa e dice: le rosse di pelo cozzano come capre redhead women buck like goats 21-31.
Poi si tasta il petto e dice che la sua dodicesima costola è scomparsa. Kinch (D) lo sdentato e io siamo i superuomini Toothless Kinch and I, the supermen.
M chiede la chiave a D che si avvia, poi due pence per una pinta. Quindi fa un’altra battuta parodia: chi ruba (invece di dona) al povero presta al Signore (Bibbia, proverbi XIX, 17). Poi Così parlò Zarathustra. M si tuffa, D si avvia. Al Ship a mezzogiorno e mezzo urla M.
D si sente chiamare dal mare da una voce dolce canora, una testa bruna, liscia di foca, al largo, tonda. Usurpatore (Haines?)


CONTINUA


[1] Ulisse, p. 35.

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