Amo l’Europa, ho amato e amo ancora la cultura europea cui ho dedicato gran parte della vita studiandola e insegnandola, ho amato diverse donne europèe di nazioni diverse, signorine o signore colte e intelligenti, e ancora le ricordo con gratitudine.
Invece non amo, nemmeno mi piace l’Europa di oggi che non garantisce un aiuto agli indigenti bisognosi di cure mediche, non tiene in vita una scuola che salvi il fondamento della nostra identità culturale al tramonto, questa Europa che diretta male, anzi piuttoisto storta che diretta, non si prende cura nemmeno dei poveri carenti perfino di alloggio e di cibo sano.
Le persone private di tutto sono tante, sono milioni.
Eppure i politici che non fanno gli interessi della polis, i sedicenti intellettuali intenti a lucrare più che a studiare, vogliono estorcere agli Italiani altro denaro per il riarmo.
Denaro sottratto a chi ha bisogno di tutto meno che delle armi.
L’invettiva di Pietro nel Paradiso di Dante prefigura gli eterni profittatori, compresi questi.
“In vesta di pastor, lupi rapaci
si veggion di qua su per tutti i paschi” ( XXVII, 55-56).
Lupi rapaci e lupe che appaiono cariche “di tutte brame” (Inferno, I, 49) nelle loro orribili facce plastificate.
“Una classe che non ha esitato a scatenare il fascismo, il razzismo, la guerra, la disoccupazione” (Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, p. 74). La guerra è sempre stato il tornaconto di tale casta.
Questo autore è un ricco che è entrato nel regno dei cieli facendosi povero, stando con i poveri fino alla morte, poi passando per la cruna di un ago. Il meglio dell’umanità.
Bologna 16 marzo 2025 ore 11, 09. giovanni ghiselli
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