venerdì 22 novembre 2013

sommario della conferenza "Le figure femminili nell’epica e nella tragedia greca"



San Lazzaro di Savena, la Mediateca
foto di Claudio Pedrazzi
Sommario della mia conferenza di Venerdì 22 novembre ore 20.30

Mediateca di San Lazzaro - spazio reading - via Caselle, 22

Le figure femminili nell’epica e nella tragedia greca








Premessa
Si tratta di trovare le radici profonde dell’ostilità degli uomini verso le donne e viceversa.
Della guerra tra i sessi parlano già gli autori antichi.
Tra i moderni, Orwell (1984) ha capito che tale pessima e[ri~  è funzionale al potere poiché contribuisce alla sottomissione della gente. Se uomini e donne si amano, è più difficile indurli all’adorazione dei capi, alla guerra, al consumo di cose inutili.
Nel romanzo 1984 di Orwell, c’è una ragazza, Jiulia, che si ribella al dispotismo facendo l'amore con gioia, poi spiega: "Quando fai all'amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo... Tutto questo marciare su e giù, questo sventolio di bandiere, queste grida di giubilo non sono altro che sesso che se ne va a male che diventa acido (sex gone sour). Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello e del Piano Triennale,e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?" (cap. III). Spogliandosi questa ragazza bruna "faceva un gesto magnifico, proprio quello stesso magnifico gesto dal quale sembra che venga distrutta tutta intera una civiltà" (cap. II).
Il  protagonista del romanzo vede nell'istinto della donna sensuale "un colpo inferto al Partito... Un atto politico". Quando la sua giovane amante si spoglia infatti la osserva pieno di ammirazione, quindi le dice: "Sta' a sentire. Con più uomini sei stata e più ti voglio bene. Hai capito?" (It was a politcal act, cap. II).


Prima parte

Donne dell’Iliade
La Magna Mater. Elena. Andromaca. Ecuba

Seconda parte

Donne dell’Odissea
Euriclea. Anticlea, Nausicaa, Arete, Elena (IV canto). Penelope.
(Antifemminismo in Esiodo. Pandora).
Agamennone nella Nevkuia
Nausicaa. La ragazza virgulto, fiore. Donna- terra e terra- donna
Calipso. Penelope: intelligenza e diffidenza. Il letto di Odisseo
Il massacro delle ancelle.

Terza parte

Le Supplici di Eschilo.
Guerra  tra i sessi. Donne che ammazzano gli uomini, Androfonia delle Danaidi, delle Lemniadi, di Clitennestra.

Quarta parte

I Sette contro Tebe (del 467)
Misoginia di Eteocle. Il silenzio imposto alle donne.
(L’Aiace di Sofocle. Macaria negli Eraclidi. Andromaca nelle Troiane e nell’Andromaca con il silenzio e la reclusione in casa che la brava moglie si impone da sola. Erodoto e i maschi egiziani. Menandro e Sostrato nel Dyskolos )

Quinta parte

Prometeo incatenato

Prometeo e la Magna mater.
Iò e l’oi\stro~ che l’assilla. Dal tocco (ejpafhv, ejpafavw) di Zeus nasce Epafo. Il figlio e la discendenza dovrebbero consolare Iò dei tormenti che le impone la gelosia di Era.
Alla quinta generazione nasceranno le 50 Danaidi. Quarantanove di loro uccideranno i mariti. Tranne Ipermestra che risparmierà Linceo come Ipsipile delle Lemniadi che salva il padre Toante. Alla XIII generazione nascerà Eracle.

Sesta parte

Agamennone di Eschilo con il sacrificio di Ifigenia e l’assassinio di Agamennone. (458 a. C.)
Prologo. La guardia,
Parodo Il sacrificio di Ifigenia. Tw`/ pavqei maqo~.
Primo episodio. Clitennestra
Primo stasimo. Contro la guerra,
Secondo episodio. L’araldo privo di immaginazione.. Clitennestra si autodefinisce dwmavtwn kuvna.
Secondo Stasimo.  Elena etimologizzata. Contro l’eccesso della ricchezza.
Terzo episodio, Agamennone sul carro. Clitennestra racconta le sue difficoltà. Il tappeto di porpora.
Terzo stasimo. Nero sangue versato a terra…
IV Episodio Clitennestra e Cassandra che non parla. Clitennestra esce e la profetessa parla con il Coro.  ajrkeivtw bivo~.
V episodio. Uccisione di Agamennone. Rivendicazione e vanto di Clitennestra.  Tutto avviene dia; Diov~: bisticcio.  Il contrappasso.
Esodo. Egisto, L’orditore. Guvnai. Clitennestra: basta! Siamo già coperti di sangue.

Settima parte
Le Coefore di Eschilo con l’assassinio di Clitennestra. (458 a. C.)
Prologo. Oreste tornato dalla Focide in compagnia di Pilade vede le Coefore.
Parodo. Il sangue che ha macchiato le mani dell’assassino è indelebile (cfr. Macbeth)
I episodio. Elettra parla con le Coefore che la incoraggiano: ricordi Oreste piuttosto che gli orrori passati. Elettra invece ha la memoria piena dei maltrattamenti subiti dalla madre. I due fratelli si riconoscono attraverso il ricciolo e le orme dei piedi.
Commo: le coefore sentono le Erinni che gridano la strage. Il contrappasso. Oreste proclama la logica aperta al contrasto: Ares contro Ares e Diche contro Diche. Il Coro racconta il sogno di Clitennestra.
Oreste dice che il serpente sognato sarà lui. Il piano di Oreste.
I stasimo: polla; deina; ga` trevfei ma è difficile raccontare le passioni delle donne temerarie che tutto osano: Altea, Scilla, le Lemniadi.
II episodio. I due amici portano a Clitennestra la notizia falsa della morte di Oreste,
II stasimo con metafora agonistica
III episodio. Uccisione di Egisto. L’ostensione del seno di Clitennestra.  Oreste è davvero il serpente.
III stasimo. Ha vinto Dike. Una sorte dal bel volto purificherà il palazzo.
Esodo. Oreste prega il sole che tutto vede, anche la giustizia del suo gesto.  Ma sente la contaminazione del delitto. Il Coro dice che il prezzo della vita è la morte. (cfr. Anassimandro). Oreste vede le cagne rabbiose della madre.
Nelle Eumenidi verrà assolto. Ma di questo, un’altra volta.

Ottava parte
figenia in Aulide  con l’assassinio di Ifigenia (405 a. C.)
Prologo. Agamennone invidia il vecchio servo. Elogio della vita privata. Preannuncio del lavqe biwvsa~.
Parodo. Il coro di donne calcidesi canta la bellezza (presunta) della guerra.
Primo episodio. Critiche di Menelao ai politicanti come è Agamennone. Lite tra i fratelli. Arrivano Ifigenia, Clitennestra e Oreste infante. Menelao cambia idea (no al sacrificio) e pure Agamennone (sì al sacrificio),-
Primo stasimo. Celebra la giusta misura e l’ordine interiore.
Secondo episodio. Ifigenia manifesta la propria felicità per le nozze ma vede che suo padre è turbato. Agamennone piange e vezzeggia la figlia illudendola.
Achille è un ottimo partito e una persona perbene. E’ stato allievo di Chirone.
II stasimo. Dubbi sui miti, in particolare quello di Leda e il cigno.
III episodio. Incontro di Achille con Clitennestra. Il Pelide scopre di essere stato strumento di inganno e si ribella.
III stasimo. L’illegalità prevale sulle leggi
IV episodio. La famiglia si riunisce. Agamennone  non può più mentire e Clitennestra gli rinfaccia anche il male fatto in passato. Chiede al marito di non farsi odiare. Ifigenia prima si esprime con le lacrime e con il corpo che funge da supplice ramo, poi parla appellandosi all’affetto reciproco.
Vivere male è meglio che morire bene, dice (( al contrario di Polissena,  Antigone, Aiace e Carmiana a proposito di Cleopatra).
IV stasimo. Ifigenia biasima il giudizio di Paride e  Duselevnan.
V episodio. Arriva la turba guidata da Odiisseo, il farabutto figlio di Sisifo.
Conversione di Ifigenia che vuole morire gloriosamente per l’Ellade, (Cfr, Cassandra nelle Troiane)
V stasimo. Preghiera ad Artemide
Esodo. Improbabile  happy end.
Appendice Ifigenia in Tauride contro i sacrifici umani (413 a. C.)

Nona parte (se il pubblico lo gradirà)

Lettura dei versi 230-266 della Medea di Euripide (del 431)

Giovanni Ghiselli
 

P. S.
Il blog http://giovannighiselli.blogspot.it/   nel frattempo è arrivato a 118531

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