lunedì 18 novembre 2013

Per la sesta volta: la Cancellieri deve dimettersi.



Pippo Civati

Approvo la mozione di sfiducia presentata da Pippo Civati.
Parole mie, e prese in prestito da altri, le ho già scritte in cinque pezzi precedenti per denunciare il guardasigilli non rispettoso della sua funzione e spregiatore dell’etica.
Aggiungo questo sesto articolo per suggerire idèe e parole a chi la pensa come me.
Non siamo pochi. Siamo sempre di più. E, se siamo nani, possiamo salire sulle spalle di giganti[1].

Il libro dell’Antico Testamento intitolato Sapienza inizia con questo versetto:
“Amate la giustizia, voi che governate sulla terra”.
Dante riporta queste parole, in lettere maiuscole, nella versione latina[2]: “DILIGITE IUSTITIAM primai / fur verbo e nome di tutto ‘l dipinto; / QUI IUDICATIS TERRAM fur sezzai”[3].
Siamo nel cielo di Giove, il sesto, quello degli spiriti giusti.

Ora sentiamo Nietzsche: “Non vi è, nel destino tutto dell’uomo, sventura più dura di quando i potenti della terra non sono anche i primi uomini. Tutto diventa falso obliquo, mostruoso, quando ciò avviene”[4].

Infatti in seguito a quella telefonata pseudoumanitaria abbiamo assistito a menzogne evidenti, compromessi vili, reticenze che vogliono tenere celato ciò che è oramai chiaro a tutti. “Non se ne può più” ha detto finalmente Pippo Civati e ha fatto quello che un partito di sinistra doveva. Era ora.
Mi aspetto che Cuperlo e gli altri lo seguano senza esitazione.
La ministra della giustizia si è comportata più o meno come Berlusconi con la ragazza marocchina, anzi ha fatto anche peggio, poiché colui ha raccomandato una poveraccia,  minorenne sì, ma  non meno esperta di tante maggiorenni e  più scafata di non poche anziane, e lo ha fatto per avere in cambio del sesso l’anziano libertino e Presidente del Consiglio, un traffico ignobile certo, da basso impero; ma costei ha messo la sua parola e la sua bella faccia di guardasigilli per favorire gente ricca, potente e certo non ininfluente sulla distribuzione dei posti di potere.
Berlusconi è stato mosso da infima libidine; la  ministra della Giustizia afferma che il suo movente è stato un sublime spirito umanitario.
Ho sentito poco fa la notizia di un altro suicidio in carcere e domando: perché la suddetta signora, non ha dato il suo numero di telefono a tutti i detenuti affinché gli sciagurati potessero chiederle conforto e soccorso nella disperazione estrema, mentre è stata lei stessa a telefonare a uno dei Ligresti per offrire il proprio intervento in loro favore e per biasimare contestualmente la sentenza che aveva mandato in carcere un gruppetto del  clan?
Il popolo italiano non è stupido come vorrebbe renderlo chi da decenni depotenzia la scuola. Credo che molti di noi si rifiuteranno di votare i partiti che non sono ancora pronti a sanzionare questa palese ingiustizia.
Un’altra ministra, una "da quattro soldi" evidentemente, una che è arrivata al potere "per insulsi meriti sportivi", insomma la Idem, è stata dimissionata per il ritardato o mancato pagamento di due mila euro di tasse.
La legge non è uguale per tutti?
Meno male che finalmente Civati si è mosso nella direzione giusta, quella della giustizia. Spero che il partito lo segua. Altrimenti perderà una valanga di voti.
Compreso il mio e forse anche di una parte di quanti mi leggono.

giovanni ghiselli

PS.

Ps. Il blog http://giovannighiselli.blogspot.it/  è arrivato a 117159


[1] Cito un aforisma che Giovanni di Salysbury (XII secolo) attribuisce a Bernardo di Chartres: "Dicebat Bernardus Carnotensis nos esse quasi nanos gigantum humeris insidentes, ut possimus plura eis et remotiora videre, non utique proprii visus acumine, aut eminentia corporis, sed quia in altum subvehimur et extollimur magnitudine gigantea" (Metalogicon III, 4), diceva Bernardo di Chartres  che noi siamo come dei nani che stanno sulle spalle di giganti, in modo tale che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, comunque sia  non per l'acume della nostra vista o la statura del corpo ma poiché siamo portati  in alto ed elevati da quella grandezza gigantesca.
[2] Dante non conosceva il greco. Io non possiedo il testo.
[3] Paradiso, XVIII, 91-93)
[4] Così parlò Zarathustra, Colloquio con i re.

1 commento:

  1. Eh già, ha mentito, ha fatto favoritismi, deve andarsene! Confesso che a me non dispiaceva affatto, e quindi tanto più sono (negativamente) colpita da questa cosa!

    Anche io stavo pensando alla Idem, e del tuo commento non avevo capito subito l'ironia - so che la ammiri anche tu, e anche a radio 3 stamane l'hanno citata difendendola!
    Come da sempre insegni anche tu sulla scia dei tuoi (nostri) amati Greci, i meriti sportivi sono un buon motivo per eleggere una persona che di quello si occupi, se se ne occupa cercando di favorire la nobile arte dello sport e se fa capire che non è solo questione di spettacolo e soldi come ormai si concepisce qui, ma di disciplina, piacere, bellezza. Inoltre lei stava portando avanti una forte battaglia per i diritti delle donne in tutti i campi.
    Infatti l'han fatta fuori con una stronzata peraltro non di sua responsabilità ma del commercialista.
    E intanto mentitori e condannati per reati di varie gravità continuano a governarci... BAH!

    Maddalena

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