martedì 13 gennaio 2015

Ancora sui massacri, sull’odio e sulla stupidità

13 gennaio

Io prima di essere Charlie, di essere un italiano, un classicista e così via, io sono un uomo ed esecro tutti quanti uccidono uomini donne e bambini.

La libertà di parola per me è sacra: me ne avvalgo per dire che la vita degli arabi uccisi dalle bombe degli Occidentali non vale meno di tutte le altre vite umane.

Perciò condanno questi assassini di Parigi come da anni condanno le guerre che uccidono bambini, donne, uomini per lucro o per intolleranza.
E soprattutto condanno ed esecro i mandanti degli assassini, chiunque essi siano.

Che cosa c'era da festeggiare  dopo tante persone ammazzate da assassini i cui mandanti sono ancora ignoti? Forse la mors tua, vita mea

Sfilano contenti eppure, se verrà incentivato ancora questo odio tra gli uomini, molte altre persone cadranno nella bocca marcia della morte,
la morte che ha dato scacco matto agli assassini e lo darà anche ai loro mandanti, chiunque essi siano.

Non credo che Giulietto Chiesa abbia torto. Aveva ragione sulla guerra in Iraq quando eravamo tutti più giovani e meno scaltriti. Ma avevamo capito lo stesso.
Nemmeno Massimo Fini ha torto. Ha torto marcio invece il grassone occhialuto che tuonava con greve rumore, mentre la Santanché  lanciava nell’aria sulfurea fulmini infernali contro la religione islamica. Della santissima trinità mancava solo Giuliano Ferrara.

Minniti va nelle scuole per invogliare gli studenti a entrare nei servizi segreti. Questo epigono di Fouché vuole trasformare i ragazzi italiani in una gioventù di spie.

La Santanché celebra, sbraitando, i "nostri valori". L'unico valore suo e della gente come lei sono il denaro e il potere. I suoi latrati non agognano altro
I miei  valori sono cultura e affetti.


giovanni ghiselli

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