mercoledì 14 gennaio 2015

Twitter, LXXIV antologia


Napoletano, Salvini, Renzi  la Santanché e le nipotine. Erodoto su Cambise


A Napolitano che ci vuole uniti rispondo che la disunione tra i molto ricchi e i molto poveri è un abisso. Possibile che non lo capisca l'Emerito?

Salvini non legge, alcuni leggono ma non capiscono, altri leggono ma non ricordano. Tutti parlano per luoghi comuni e dicono le medesime cose. False per lo più.
Nessuno dei politici ha detto chi sono i mandanti delle stragi di terroristi tali che lasciano ai poliziotti la carta d'identità. Nemmeno che bisogna cercarli.
Ci ha provato Giulietto Chiesa nella trasmissione di Paragone. Intanto la Santanché furente e l'enorme crocifero  colmo di cibo e di certezze , facevano di tutto per soverchiarlo berciando a squarciagola  nel loro dramma forsennato. Perché la calamità, l’ignoranza e la malafede devono essere così piene di parole? In confronto a costoro, Napolitano è  Platone.

Il mio quadrifarmaco: non odiare mai gli islamici pacifici, non ascoltare quasi mai il razzista Salvini, non credere sempre al linguacciuto Renzi, non  commuoversi troppo davanti a quei fiorellini  politici appena sbocciati, la Boschi e le altre graziose fanciulle che devono ingentilire la scena sporca e cruenta.

Erodoto inizia il capitolo sul relativismo culturale affermando: " in ogni caso secondo me è evidente che  molto matto era Cambise ("ejmavnh megavlw" oJ Kambuvsh""); altrimenti non si sarebbe messo a schernire religioni e costumi (3, 38, 1). 
E’ possibile applicare questo ejmavnh - era matto - ai razzisti nostrani e stranieri, mussulmani o cristiani che siano.
Ne parlerò il 16 gennaio, a Pesaro,  alle 18, 30, nella libreria di via Castelfidardo “Il catalogo”

giovanni ghiselli

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