sabato 27 luglio 2019

Onore a Mario, il carabiniere ucciso, e giusta punizione ai suoi assassini

Leggo che ieri a Roma è stato massacrato Mario Cerciello, vicebrigadiere dei carabinieri e persona non solo onesta ma anche generosa. Tutta la mia simpatia va alla vittima e la più sentita esecrazione agli assassini. Spero che “i due ventenni americani in vacanza in Italia” alloggiati in “un albergo a quattro stelle da più di 200 euro a notte a pochi passi dalla corte di Cassazione” come scrivono due cronisti del quotidiano “la Repubblica” di oggi, 27 luglio 2019 (p. 2), spero e chiedo che vengano severamente condannati. Che non si ripetano insomma le assoluzioni o le pene irrisorie  riservate ai criminali WASP (acronimo di  White Anglo-Saxon Protestant ).
Non vorrei che i due delinquenti potessero fruire di attenuanti per il fatto che “volevano cocaina, si sono ritrovati con un po’ di aspirina tritata. Hanno deciso di vendicarsi rubando la borsa dello spacciatore”.
Anche questo certamente va punito ma non deve fungere da capro espiatorio del crimine barbaramente perpetrato. Chi ha accoltellato il carabiniere deve subire una condanna vera.   Se no, ancora una volta dovrò pensare “Victa iacet pietas, et Virgo caede madentes,/ultima caelestum, terras Astraea reliquit" (Ovidio, Metamorfosi, I, 149-150), giace sconfitta la sensibilità umana e la Vergine Astrèa, ultima dei celesti, ha lasciato le terre sporche di strage.

Astrea, per chi non la conoscesse e ha cominciato ad attribuire il delitto a degli Arabi è la dea della Giustizia.
       

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