Roma, 1960 |
Renzi ricorda la pietas di Enea verso il padre e dimentica la spietatezza verso Didone. Renzi assomiglia al figlio di Anchise: suo padre padrone è il capitale del quale costituisce la soma, mentre la sua Didone da indurre al suicidio sono i proletari
La reputazione di pietas dello spietato Enea è stata criticata e derisa già da Ovidio che tra gli amanti infedeli menziona il profugo troiano il quale causò la morte di Didone; e tuttavia egli “famam pietatis habet “ (Ars III 39).
Il poeta pelino ingaggia una giocosa polemica con Virgilio che aveva glorificato il suo pio eroe. Nel proemio dell'Eneide in effetti il Mantovano domanda con meraviglia: "Musa, mihi causas memora, quo numine laeso,/quidve dolens regina deum tot volvere casus/insignem pietate virum, tot adire labores/impulerit. Tantaene animis caelestibus irae?" (vv, 8-11), o Musa, dimmi le ragioni, per quale offesa volontà divina, o di che cosa dolendosi la regina degli dèi abbia spinto un uomo insigne per la devozione a passare per tante peripezie, ad affrontare tante fatiche. Così grandi sono le ire nell'animo dei celesti?
Ebbene Ovidio trova la ragione delle grandi ire divine: dopo avere affermato che gli uomini ingannano spesso, più spesso delle tenere fanciulle (saepe viri fallunt, tenerae non saepe puellae, Ars, III, 31) il Sulmonese aggiunge Enea al duetto dei seduttori perfidi, il fallax Iaso (Ars, III, 33) e Teseo: "et famam pietatis habet, tamen hospes et ensem/praebuit et causam mortis, Elissa, tuae" (Ars, III, 39-40), ha la nomèa di uomo pio, tuttavia da ospite ti offrì la spada e il motivo della morte tua, Elissa.
In A midsummer-night’s dream di Shakespeare, Hermia ricorda la fellonia di Enea “when the false Troyan under sail was seen” (I, 1). Tuttavia per Renzi Enea è un modello
Questa volta la Raggi mi è piaciuta non solo come donna bella e fine, ma anche come politica. Approvo il suo NO alla cementificazione di Roma
"Non volevo farlo" si giustificano gli assassini e i cretini. Secondo me è un aggravante: se non volevi, puoi rifarlo, senza volere, in qualsiasi momento.
Nell’Ippia minore, Socrate chiede al sofista: “Chi è più bravo, un corridore che corre lentamente per scelta, oppure uno che lo fa perché non può fare altro?
E Ippia deve riconoscere che è più bravo chi è lento perché vuole esserlo (oJ ejkwvn, 373d), però se vuole può correre velocemente
Galletti parla a favore del sì. Questo serve alla vittoria del No. I funzionari di Renzi sono quasi tutti funzionali alla sua caduta.
Attraverso le quotidiane tragedie familiari traluce la tragedia greca
Sono riprese le trasmissioni televisive occupate dai sonagli petulanti dei politici e dalle nacchere stridule, servili dei presentatori
ll bestiame dei politici voraci e dei giornalisti loro servi ha perso, con l'Olimpiade negata, un'occasione per riempire greppie e ventri.
A detta di Platone, sono uomini fronhvsewς kai; ajreth`ς a[peiroi (Repubblica, 586), inesperti di saggezza e virtù. Costoro non hanno mai guardato in alto, né si sono mai riempiti di ciò che essenzialmente è, non hanno mai gustato un piacere saldo e puro ajlla; boskhmavtwn divkhn kavtw ajei; blevponteς kai; kekufovteς eijς gh̃n kai; eijς trapevzaς bovskontai cortazovmenoi kai; ojceuvonteς, kai; e[neka th̃ς touvtwn pleonexivaς laktivzonteς kai; kurivttonteς ajllhvlouς sidhroĩς kevrasiv te kai; oJplaĩς ajpokteinuvasi di’ ajplhsivan” (586b), ma come bestiame al pascolo guardando sempre in giù e piegati verso terra e sulle mense pascolano riempiendosi e accoppiandosi, e per l’avidità di queste cose, scalciando e cozzando, con corna e zoccoli di ferro si ammazzano a vicenda per insaziabilità
giovanni ghiselli
il blog è arrivato a 389586 dopo 1326 giorni alla media di 394 letture al giorno
-----------------
1) Tanto perfido questo che, se fosse dipeso da lui, Arianna avrebbe nutrito gli uccelli marini (Ars, III, 35-36). La Fedra di Seneca entrando in scena, afferma che la fedeltà di Teseo è quella di sempre: “stupra et illicitos toros/Acheronte in imo quaerit Hippolyti pater” ( Fedra, vv. 97-98), cerca adulterii e letti illegittimi il padre di Ippolito in fondo all’Acheronte. Interessante è la versione dell’Odissea (11, 324-325) : Artemide uccise Arianna in Dia in seguito alle accuse di Dioniso abbandonato per Teseo che comunque rimane il seduttore principe.
2) Spada lasciata da Enea ( Eneide, IV, 507) e impiegata quale dono funesto (non hos quaesitum munus in usus., Eneide, IV, 647, dono richiesto non per questo uso.
3) Participio perfetto di kuvptw.
Nessun commento:
Posta un commento