domenica 16 novembre 2014

Twitter, LXVIII antologia

15 novembre 2014


La “cana culex”, zanzara canuta Paolo Romani, ronza di nuovo e dà parecchio fastidio

Le parole di Matteo Renzi, il ludio ex Etruria accitus, l’istrione fatto venire dalla Toscana, sono quasi sempre smentite dalle res ipsae e dagli “ipsissima verba” del nostro optimus  pontifex  maximus

Suggerisco ai razzisti della lega, Salvini in testa, la circoncisione del cuore.

Nella trasmissione della ragazza Giulia pupilla di Santoro ho visto ragazzi crassamente materialisti, quorum deus venter. Bene ha fatto il comunista Vauro a incazzarsi con tali scimuniti. Ha detto benissimo: per cercare di bloccare la critica di noi ragazzi del ‘68  hanno usato le bombe e le stragi.

San Paolo: evangelista o disangelista? "Mulieres in ecclesiis taceant, non enim permittitur eis loqui; sed subditae sint", le donne tacciano nelle assemblee, infatti non è permesso loro di parlare, ma devono stare soggette, I  Ai Corinzi, 14, 34.
In effetti Matteo parla assai, e le sue ancelle aprono bocca solo per fargli eco, del resto tacent.  Tutti seguaci dell’apostolo in questione.
A me piacciono le donne colte che sanno parlare politicamente e le donne buone che parlano umanamente. Il resto, di donne e uomini è poco significativo o  è addirittura brutto e brutale.

Il pubblico becero dei talk show, aizzato da alcuni maestri del disordine e dell’ignoranza, costituisce un pessimo esempio di confusione mentale per i giovani.

Renzi parla sempre velut contionabundus, come tenesse arringhe. Con lingua sfrontata, procaci lingua, e occhio del resto poco vivace,  vuole convicere tutti che l'uomo fatale, il salvatore è lui. O lui o morte!

Perdonatemi il latino, l’italiano antico che comunque traduco sempre nel moderno. Con questo intendo reagire a spending review e ad altre non necessarie amenità del genere. Non necessarie ma utili a confondere la gente.


Giovanni ghiselli



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