giovedì 27 novembre 2014

Contro il femminicidio e la retorica scema delle celebrazioni



Il femminicidio è un crimine contro l'umanità, come l'assassinio dei maschi neri e bianchi uccisi a bastonate o a fucilate, e come ogni altra violenza. Né più né meno. Tutte le violenze sono da esecrare, senza distinzione di razza né di sesso. O forse è un male enorme ammazzare le donne e le ragazze, ed è un male molto più piccolo, un peccatuccio veniale ammazzare gli uomini e i ragazzi, soprattutto se drogati, o se scuri di pelle come certi pescatori indiani?
Il sangue di una donna ammazzata, e pure quello di un uomo se non è empio dirlo, offende la madre terra per la simpatia organica che la lega alle sue creature. A tutte.
“Il sangue di un uomo solo sparso per mano del suo fratello è troppo per tutti i secoli e per tutta la terra”, scrive Manzoni nella Osservazioni sulla morale cattolica, (cap.VII).

Recalcati ha scritto che “la violenza contro le donne ha una chiara matrice razzista”. Anche le quote rosa ce l’hanno.
Ha scritto pure che la violenza è alternativa alla parola, soprattutto alle parole belle dei poeti. E’ vero. Allora, invece di fare tante commedie, bisognerebbe insegnare a leggere e a parlare in maniera civile a tutti, e non escludere i poveri dalle università. L’ignoranza genera violenza.
Inoltre: bisognerebbe valorizzare l’incontro tra i sessi come unione tra differenze che possono integrarsi arricchendosi a vicenda. E’ giusto.
Ma la propaganda degli imbecilli invece aizza l’ostilità tra i sessi, approfondisce il solco delle diversità inconciliabili.
Certo, poiché la gente sessualmente infelice è più facile manipolarla e spingerla a consumare schifezze.

La pubblicità e la Sfinge dell’Edipo re di Sofocle.
Assimilo, arbitrariamente, l’infernale pubblicità contemporanea alla Sfinge dell’Edipo re di Sofocle.
La cagna cantatrice (v.391), l’ibrido mostro, " dal canto variopinto che ci spingeva a guardare/quanto era lì tra i piedi (to; pro;" posi;)[1], e a lasciare perdere quello che non si vedeva[2]"(vv.130-131) da un lato è odiosa, tanto che chi annuncia l’interruzione pubblicitaria di solito si scusa e promette che durerà poco, e comunque siamo in molti a cambiare canale, dall’altra può essere seduttiva e dare spinte retrograde, ai più indifesi, i bambini per esempio, verso zone oscure della loro anima impreparata a difendersi da tali suggestioni velenose. Li spinge a consumare cose che per lo più fanno male. L’obesità uccide innumerevoli persone.
La pubblicità è deleteria, è imitatio diaboli.
Mi stupisco che non sia proibita e non sia stata esecrata da Papa con un anatema da apocalisse.
Francesco, vicario di Cristo, io qui t’invoco.

Bene ha fatto Pippo Civati a votare contro lo scellerato patto Renzi-Berlusconi in foedus iniquum per i lavoratori.


giovanni ghiselli

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[1] Le cose terrene
[2] Il divino

1 commento:

  1. Sono d'accordo, la violenza e' brutta in se', a prescindere dall'oggetto. Insistere su un particolare tipo sottintende che altri tipi sono meno gravi.
    Alessandro

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