domenica 30 novembre 2014

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30 novembre

Sul vaccino mortale


Chi lucra sul vaccino letale, mente sulle morti provocate da quelle misture. Ma da tempo la natura ha condannato a morte anche loro, gli speculatori, i cambiavalute dei corpi.

La difesa ufficiale del vaccino che ammazza i deboli è segno della sconfinata intimità e complicità tra potere e crimine organizzato.

I cambiavalute dei corpi negano l'evidenza.
 Costoro sono le iene dei terremoti, gli sciacalli delle influenze, i programmatori e profittatori delle crisi che li arricchisce e impoverisce il popolo.

Si vaccinano i vecchi indeboliti, generalmente pensionati, o altri sovvenzionati, per la loro debolezza, da quello che resta dallo stato sociale. La loro morte è un risparmio di denaro.
Dunque si deve  dire che il vaccino salva le vite, anche se è evidente che può uccidere, che uccide. Non c’è invece alcuna prova che quel presunto farmaco protegga dall’influenza, che sia più efficace di un’aspirina. Non possiamo sapere infatti che cosa sarebbe successo  a quanti lo prendono, e non sono morti,  se non l’avessero preso.
 Sappiamo invece per certo che almeno dieci persone che l’hanno preso sono morte. Più che un antidoto all’influenza è un antidoto alla sopravvivenza. Eppure c’è chi ha la spudoratezza di continuare dire che   le vaccinazioni contro l’influenza devono continuare. Come la guerra e gli altri crimini che dovrebbero essere banditi quali tabù. C’è solo da sperare non le rendano obbligatorie.


giovanni ghiselli


Il blog è arrivato a 196575. State realizzando il mio auspicio dei duecentomila contatti entro questo Natale, quando i preziosi minuti di luce saranno già aumentati, seppure di poco. E’ comunque una rinascita. 

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