15 luglio
Sul
terrorismo
Per
combattere il terrorismo bisogna insegnare ai popoli che la felicità non viene
dalle cose né dal potere, ma dall’amore della bellezza e dall’amore per la
vita.
Di questa
cultura biofila, etica ed estetica non sono certamente capaci i banchieri, i
finanzieri, e gli uomini d’affari che ora dominano il mondo.
Costoro sono
complici, se non addirittura i mandanti del terrorismo
Voglio
ricordare quanto Alfieri aveva già capito alla fine del Settecento
Cito la
conclusione della satira XII, Il
commercio
155 Cambiatori, e Finanzieri;
156
Gli Eroi son questi, ch'oggi fa la Piazza:
157
Questi, in cifre numeriche sì alteri,
158
Ad onta nostra, dall'età future
159
Faran chiamarci i Popoli dei Zeri.
160
Ma morranno anco un dì queste imposture,
161
Come tant'altre ch'estirpò l'Obblìo:
162
E si vedrà, basi mal ferme e impure
163 Aver gli Stati, ove il Commercio è Dio;
164
E tornerassi svergognato all'Orco,
165
Donde, uccisor d'ogni alto senso uscio,
166
Quest'obéso impudente Idolo sporco.
Le satire
furono scritte fra il 1786 e il 1797.
Sulla
catastrofe ferroviaria
Quando non
funziona più la scuola, non funziona più niente.
La scuola di
oggi, anche se c’è chi la chiama “buona”, non
educa più all’attenzione, alla precisione,
allo spirito di sacrificio. Avalla piuttosto l’egoismo, l’ignoranza e
l’idiozia. I ragazzi vengono lasciati nel pantano fangoso e fascista del “me ne
frego”. Non educati al bello e al bene, trascurano i doveri, anche quelli
minimi, nei confronti degli altri e pure verso se stessi. Vivono a casaccio in
mezzo a disordinate trasgressioni del buon gusto e della morale.
Bisogna
riformare sul serio la scuola e renderla veramente formativa.
Questo
dovrebbero scrivere gli scarabocchiatori che fanno disinformazione
giovanni
ghiselli
p. s
si parva licet componere magnis, nemmeno gli agoni sportivi
funzionano più.
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