domenica 12 novembre 2017

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Steen Jan, Festa di compleanno
Compleanni, matrimoni, funerali, Giovanni Battista, Francesco d’Assisi, Elio e Priàpo. Il Leno Maximus


Festeggiare il compleanno è come applaudire ai funerali o brindare ai matrimoni, celebrazioni tristissime, almeno una purtroppo inevitabile.

A poposito del mio compleanno, ahimé prossimo: "cotidie morimur, cotidie enim demitur pars vitae, et tunc quoque cum crescimus, vita decrescit " (Seneca Ep. 24, 20).
A proposito: si avvicinano gli ottanta ma la voglia è sempre tanta (cfr. La città delle donne di Fellini).
Ogni sera, giunto al redde rationem della mia giornata operosa, non manco di ringraziare Priapo, un dio grande, quello dell’erezione

Il grano è risorto, sta crescendo e il cuore si conforta assai anche se "nos ubi decidimus-quo pater Aeneas, quo Tullus dives et Ancus-pulvis et umbra sumus", scrive Orazio  (Carm. IV, 7),  “Epicuri de grege porcus” (Orazio Epp. I, 4, 16).
Io mi sento piuttosto appartenere alla confraternita del dio Elio, di  Giovanni Battista e di Francesco d’Assisi. Secondo me erano, oltretutto, due donnaioli, come pure Cristo. Una persona sensibile non può non esserlo e corteggia le donne, diverse donne, se non è innamorato pazzo di una sola,  senza paura di rifiuti legittimi o di calunnie con tacce infamanti  e del tutto false di molestie. Il donnaiolo non molesta, corteggia prima con garbo, poi con grazia, infine, ricevuto l’assenso, con tatto.

Porto soccorso al fratello caduto con un paio di sillogismi FALSI: i topi sono roditori dentati, Renzi è vistosamente dentato, Renzi è un topo roditore. Oppure: Renzi, il gran dentato, non è un roditore, i topi sono grandi dentati, i topi non sono roditori. 

Che tempo che fa: è tempo di vergognarsi, pudendum est, del mestiere di ruffiano strapagatissimo: cum mentiris et lucraris non erubescis? (Cfr. Aulo Gellio, Noctes Atticae, XVII, 4, 2). Deinde Lenoni Maximo dico: cum nummos modio metiris et vides pauperum, non erubescis?, al ruffiano più grande di tutti dico: quando misuri i soldi con lo staio e vedi un povero, non arrossisci?
Non è invidia la tua? potrebbe domandare qualcuno. Certo, ma non per denaro, sed non propter nummos” (Giovenale, VI, 646) , non per i miseri quattrini, di cui non mi importa un fico, bensì sento invidia per il pulpito dal quale potrei istruire e pure educare al bene più persone che da qui: educherei un popolo intero.

Ma in qualche modo lo faccio lo stesso, anzi educo diversi popoli e popoli diversi: il mio blog è arrivato a 581425 visite (120 mila all'anno di media). 

Questi sono i primi dieci paesi
Stati Uniti
327357
Italia
207936
Russia
13231
Germania
3728
Ucraina
2676
Francia
2556
Cina
2552
Regno Unito
2395
Spagna
1155
Portogallo
865
Non mi lamento

giovanni ghiselli

p. s.
Mie prossime conferenze di novembre
Il 14 alla Primo Levi su Epitteto e Marco Aurelio.
il 16 alla Ruffilli ancora su Annibale.
il 18 a Bolzano per il Centrum Latinitatis Europae su come rilanciare gli studi classici.
il 21 alla Primo Levi su Lucrezio
Il 25 ad Assisi, liceo Properzio su Quintiliano. Un’occasione per prendere altri spunti dal mio modello.
il 28 Primo Levi De rerum natura libri I e II.





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