domenica 5 novembre 2017

I classici in Thomas Mann. "La montagna incantata". I parte

Sanatorium Valbella, intorno al 1915 (© Dokumentationsbibliothek Davos)
modello per il sanatorio Berghof nel romanzo.
La Montagna incantata, Der Zauberbeg, 1924

Seguo la traduzione La montagna magica di Renata Colorni, Mondadori, 2010.
I personaggi: Hans è il borghese ammaliato. RicordaTannhäuser. Il cavaliere peccatore trattenuto da Venere nella Venusberg. (Wagner, 1845)
Claudia è Venere, Persefone, Circe, Beatrice. E’ genius loci.
Settembrini rappresenta l’umanesimo, l’illuminismo, il liberalismo, la scienza moderna, l’Italia del Rinascimento e del Risorgimento, l’economia liberale
Naphta rappresenta il Medioevo, il Romanticismo, il Comunismo, gli Ebrei dell’Est, la Spagna cattolica, la Russia rivoluzionaria, l’Inquisizione, la dittatura del proletariato.

Prologo
Numero 34 p. 15

Secondo capitolo
Della vaschetta battesimale e del duplice aspetto del nonno (p. 29)
Figli e nipoti guardano padri e nonni per ammirare e ammirano per imparare e perfezionare quello che è già predisposto dall’ereditarietà. (p.36). Cfr. i legami di sangue in Sofocle e in Euripide.
Cfr. Neottolemo nel Filottete di Sofocle. Il figlio dello schietto Achille non può essere falso

III capitolo
 Pudico rabbuiarsi p. 55

Prima colazione p. 59
Hans sentì con sdegno il rumore di una porta sbattuta p. 66. E’ un segno cruciale, un segno del destino. Il segno cruciale opposto sarà il tuono dell’ultimo capitolo intitolato appunto Il tuono.
I cugini incontrano i due medici.
Behrens-Radamanto dice che per essere pazienti ci vuole talento mentre Joachim, questo mirmidone qua, non ne aveva p. 67.
Radamanto è uno dei 3 giudici infernali del Gorgia di Platone, i Mirmidoni sono i guerrieri di Achille nell’Iliade

Agamennone in Iliade I, 180-181 dice ad Achille vai a casa, Murmidovnessin a[nasse, sevqen d ’j egw; oujk ajlegivzw, regna sui Mirmidoni, di te non mi curo.

Behrens, Radamanto dà un consiglio del tutto sine pecunia (p. 68) deve comportarsi come il cugino, siccome ha una lieve forma di tubercolosis pulmonum (p. 68) (tuberculum è unapiccola escrescenza)

IIICelia. Viatico. Ilarità interrotta 69
Arriva Settembrini: un bell’uomo, bruno dai baffi neri e ben arricciati, Si appoggiò al bastone in atteggiamento aggraziato.

III Satana p. 81
Aveva l’espressione dell’uomo di cultura.
Tuttavia a Hans venne in mente il misto di miseria e grazia di un suonatore d’organetto
Il modello è Ruggero Leoncavallo che Mann incontrò a Monaco in gioventù (I pagliacci 1892).
Hans dice di non essere malato e Septem, come lo ha chiamato Hans fa: “E’ sano, ed è solo ospite qui come Odisseo nel regno delle ombre? Che audacia discendere nelle profondità dove dimorano i morti privi di sensi e le ombre degli estinti” (p. 83).
Hans: “Ma se siamo saliti di 5000 piedi, la prego!”
S.:“Le è solo sembrato, fu inganno. Non è vero, sottotenente?”
S.: “io sono un umanista, un homo humanus e non capisco niente di cose ingegnose come l’ingegneria” p. 86.
Ha scritto un necrologio di Carducci e cita l’Inno a Satana che gli piace come Prometeo.
S. dice che la malignità è l’arma più splendida della ragione contro la potenza delle tenebre e della bruttezza. La malignità è lo spirito della critica che rappresenta l’origine del progresso e dell’Illuminismo. (p. 89)

Quando Joachim ricorda il dovere della cura del riposo, S. cita Virgilio: dextera quae Ditis magni sub moenia tendit” (VI, 541), la destra va sotto le mura del grande Dite.

E’ il momento del trivio: hic locus est, partis ubi se via findit in ambas (540)
Questo è il luogo dove la via si divide in due parti:
la destra che tende sotto le mura del grande Dite,
per di qua la nostra via verso l’Elisio; ma la sinistra dei malvagi
mette in atto le pene e all’empio Tartaro invia”. (540- 543)

S: Virgilio è poeta sommo: dispone di epiteti quali nessun moderno possiede
Petrarca è invece il padre dell’età moderna.

. l’umanista è sempre un pedagogo, un educatore in quanto egli è il depositario di una tradizione: quella della dignità e della bellezza degli esseri umani. Il prete si era arrogato la guida della gioventù in epoche cupe e misantrope. Sono un fautore del ginnasio umanistico.
La pedagogia prussiana dell’Ottocento propugnava il ginnasio umanistico contro le scuole tecniche.
S. aveva pochi soldi e occupava una piccola stanza sul retro.

III Lucidità di pensiero (p. 93)
La sera a cena la porta a vetri di sinistra sbatté con fragoroso tintinnio e Hans abbozzò una debole smorfia senza voltarsi senza riuscire a stabilire chi si fosse servito della porta con tanta malagrazia. Le regole della buona grazia europea e del buon gusto risalgono almeno in parte a Panezio, al circolo degli Scipioni e a quella specie di galateo che si trova nel De officiis di Cicerone. Poi a Quintiliano (condanna della mala adfectatio) e al Petronio degli Annales (XVI, 18, la sui neglegentia).
Molto di questo confluisce nel Cortegiano del Castiglione (1524).
In sintesi estrema la buona educazione consiste nel rispetto di sé e degli altri, nel nulla di troppo, nel senso della misura

III Una parola di troppo (101)
Hans tornò sul balcone e cadde in un profondo torpore sgradevolmente animato dai battiti del cuore (cfr. il veternus)

Nell'età primitiva un gravis veternus paralizzava l'attività umana: Virgilio nella Georgica[1] I dà questa spiegazione della genesi dell'età moderna: Giove procurò agli uomini fatiche e angosce (curae ) in quanto non lasciò che il suo regno restasse paralizzato in un pesante letargo"nec torpere gravi passus sua regna veterno " (v. 124). Infine il lavoro ostinato vinse tutte le difficoltà: “Labor omnia vicit-improbus” (vv. 145-146). Il compito di Virgilio nelle Georgiche in effetti è quello di celebrare il lavoro del bonus agricola.[2]
" Centrale è il concetto di veternus, una specie di pigra indolenza, un torpore che affliggeva l'umanità nell'età dell'oro, e che avrebbe indotto Giove a introdurre il lavoro nel mondo, per stimolare l'ingegno umano e rendere gli uomini attivi, vigile e intraprendenti"[3] .
Leopardi nella Storia del genere umano[4] afferma che Giove in una fase della storia del mondo, quella successiva al diluvio universale, con il quale “fu punita la protervia dei mortali”, impose gravi oneri alla nostra specie, la quale bramava "sempre e in qualunque stato l'impossibile", paradossalmente, perché non si estinguesse:"deliberò valersi di nuove arti a conservare questo misero genere: le quali furono principalmente due. L'una mescere la loro vita di mali veri; l'altra implicarla in mille negozi e fatiche, ad effetto d'intrattenere gli uomini, e divertirli quanto più si potesse dal conversare col proprio animo, o almeno col desiderio di quella loro incognita e vana felicità".


CONTINUA



[1] Le quattro Georgiche costituiscono un poema didascalico sull'agricoltura. Furono composte tra il 37 e il 30 a. C.
[2] “Il protagonista delle Georgiche-il paziente, tenace agricola capace di coronare la sua fatica con il successo-è anche un carattere non privo di ombre, e richiede, anche lui, della vittime” . Tradotto dall’inglese di Gian Biagio Conte, Aristaeus, Orpheus, and the Georgics: Once Again , in Poets And Critics Read Vergil, Yale University Press., n. 30, p. 205. Tale è Aristeo, e non farà meno vittime il “pio”Enea.
[3]M. Bettini, La letteratura latina, 2, p. 453.
[4] Del 1824.

3 commenti:

Il caso Vannacci e la doverosa difesa della parresia.

  Sono in disaccordo su tutto quanto dice,   scrive e forse pensa il generale Vannacci, eppure sostengo la sua libertà di parola, come...