venerdì 19 aprile 2013

Stefano Rodotà o Romano Prodi


Il medico filantropo Gino Strada ha rifiutato, e non per viltà.
In effetti la medicina umanitaria ha bisogno di tale persona.
Allora chiarisco le ragioni per eleggere alla Presidenza della Repubblica Stefano Rodotà o Romano Prodi.
Perché sono persone oneste, che non si sono arricchite utilizzando le loro alte cariche, e perché sono persone colte.
Onestà e cultura sono valori da mettere in primo piano, al primo posto.
Infatti il degrado materiale di cui oggi tanto si parla ha le sue radici nella corruzione e nell’ignoranza della classe dirigente che ha promosso e avallato l’ingiustizia di disuguaglianze economiche colossali, abnormi e abominevoli tra i cittadini italiani.
Ci sono portavoce dei tre maggiori partiti che suscitano disgusto, o, se sono molto giovani, pena, per la loro ignoranza. L’ho detto e lo ripeto: non basta essere giovani donne, o giovani uomini, per essere dei grandi e bravi politici come invece sostengono gli imbecilli, convinti  ripetitori di luoghi comuni, o i furbi che contano di controllare quelle ragazze e quei ragazzi mandati a ripetere la lezioncina imparata a memoria.
E nemmeno vanno bene le vecchie, consumate volpi ignoranti che non sanno connettere verbo con verbo.
Sono stati fatti nomi di candidati in confronto ai quali Napolitano figurerebbe come Platone davanti a un analfabeta o a un’analfabeta.
Dunque raccomando ai cosiddetti grandi elettori l’elezione di un uomo giusto e colto che rimetta in onore, che renda desiderabili, oso dire che faccia tornare di moda l’onestà, la cultura e l’educazione. Ora questi valori sono fuori corso, cacciati dalle monete cattive dell’imbroglio, dell’ingiustizia e dell’ignoranza.
Se l’attuale degrado continuerà, si aggraverà, e non funzionerà più niente: né le scuole, né gli ospedali, né i treni, né gli aerei, né le navi, e nemmeno le banche. Infine la terra non produrrà più frutti: agri iacent, dice Trimalcione, il volgare liberto del Satyricon arricchitosi a dismisura con tutti i mezzi.
Dunque sia messo in un posto di comando, come figura emblematica ed esemplare una persona onesta, giusta e colta.
Io oggi, secondo giorno di votazioni, ne indico due: Stefano Rodotà e Romano Prodi.

Giovanni Ghiselli  g.ghiselli@tin.it

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