NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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domenica 7 aprile 2013

Propongo Gino Strada come prossimo Presidente della Repubblica italiana

In questi ultimi venti anni avrei voluto sentire un uomo politico che durante una delle tante guerre  avesse detto, come ha fatto l’Ecuba di Euripide, tanti secoli prima del cristianesimo: “non uccidete più! ce ne sono stati abbastanza di morti”[1].
Un verso che è un’alta espressione di umanesimo in favore della vita. Meno male che Napolitano recentemente ha detto che i bambini nati in Italia devono avere la cittadinanza italiana.
Ora però tutti i ragazzi, quelli nati “in Africa, in Asia, nell’America latina, nel mezzogiorno, in montagna, nei campi, perfino nelle grandi città, milioni di ragazzi aspettano di essere fatti uguali”.
Lo notava Don Lorenzo Milani nella Lettera a una professoressa. E aggiungeva: “Timidi come me, cretini come Sandro, svogliati come Gianni. Il meglio dell’umanità” [2].
Il popolo italiano che è invitato a fare sacrifici per la crisi economica, è contrario in maggioranza allo spreco di vite umane, e allo sperpero di denaro, dovuto alle guerre. I soldi impiegati male per ammazzare, e farsi ammazzare, dovrebbero essere utilizzati in favore della vita.
Si spende denaro per gli armamenti e si lasciano morire di fame e disperazione tante, troppe persone.
Tempo fa sentivo in televisione che in Italia centinaia di migliaia di bambini vivono in povertà. Anche loro sono, in un certo senso, vittime della guerra, la guerra dei mercati e della finanza alla povera gente, alla gente povera. In Afghanistan, in Iraq, in Serbia, in Libia gli ordigni degli aviatori mandati a bombardare dall’alto dei cieli, hanno causato morti, mutilazioni, ferite, nel corpo e nell’anima non solo ai ribelli, o contro ribelli armati, ma pure a povere persone del tutto inermi. Ebbene, credo che queste sofferenze approvate dal parlamento e aborrite dalla maggior parte del nostro popolo dove non c’è una maggioranza di delinquenti, queste atrocità e sofferenze, soprattutto le sofferenze inflitte ai bambini, non abbiano nessuna giustificazione.
Non l’hanno mai avuta da parte delle persone per bene.
 In una commedia di Aristofane, gli Acarnesi, un dramma del 425 a. C. che dichiara guerra alla guerra, c’è una scena che pur inserita in un contesto di opera comica, fa rabbrividire: un padre, sfinito e spinto dalla fame causata da un embargo mercantile e dalla guerra del Peloponneso fortemente voluta dall’ “olimpio” Pericle per un malaffare di tre prostitute (v. 529), si reca nell’agorà per vendere le sue bambine come porcelline a probabili acquirenti avidi di carne fresca. Chiede loro: “povere figlie dell’infelice padre, volete essere vendute o morire di fame? E le due disgraziate rispondono; “vendute, vendute” (pepra`sqai pepra`sqai, v. 735). Si pensi al dilagare della prostituzione al seguito dei vincitori delle guerre. Capita pure che li chiamino liberatori delle popolazioni oppresse.
Torno sulle sofferenze dei bambini, quelli uccisi, mutilati, resi orfani dai bombardamenti vili e feroci, e ricordo ancora i patimenti di quelli poveri che vediamo tutti i giorni vicino a noi.
Alcuni mesi fa, ho visto e ascoltato Gino Strada in una trasmissione televisiva.
Ora non lo lasciano più comparire. Allora abbiamo saputo da lui, testimone oculare, cose orrende che l’informazione ufficiale nasconde sempre con cura: che il 34 per cento dei feriti ricoverati a Kabul erano bambini al di sotto dei 14 anni, e che la presenza dei nostri soldati in Afghanistan ci costava due milioni di euro al giorno. Anche se la guerra fosse davvero fatta per sconfiggere il terrorismo e salvare la pace, come dicono alcuni, il risultato non basterebbe a giustificare le sofferenze dei bambini.
“Se le sofferenze dei bambini sono servite a completare la somma delle sofferenze necessarie per acquistare la verità, io dichiaro fin d’ora che tutta la verità presa insieme non vale quel prezzo (… ) E perciò mi affretto a restituire il biglietto d’ingresso”. Lo scrive Dostoevskij nei Fratelli Karamazov[3].
In un filmato di Gino Strada si vedevano immagini atroci. Ho notato espressioni di disperazione che non pensavo possibili in visi infantili, mutilazioni che credevo non potessero toccare a creature così piccole. Le guerre sono fatte anche di propaganda, famā bella constant, dice Alessandro
  nelle Historiae Alexandri Magni di Curzio Rufo[4].

Ebbene, le rivelazioni del medico italiano contraddicono la propaganda ufficiale che presenta i bombardamenti come voli di angeli portatori di pace, protettori della nostra bella e beata civiltà.
Fromm osserva che “la storia della ‘civiltà‘ dalla distruzione di Cartagine e Gerusalemme, alla distruzione di Dresda, Hiroshima, è un documento tragico di sadismo e distruttività” [5].
Vorrei che questa storia avesse una svolta, una conversione nel verso della difesa della vita.
In conclusione, propongo che Gino Strada, il medico filantropo, sia nominato Presidente della Repubblica italiana.
Chiedo a chi è d’accordo tra i miei 21325 lettori di sottoscrivere questa richiesta.

Giovanni Ghiselli g.ghiselli@tin.i 

Note:
[1] mhde; ktavnhte: tw'n teqnhkovtwn a{li" " (Ecuba, v. 278)
[2] Lettera A Una Professoressa  della Scuola Di Barbiana "(p. 80).
[3] Parte II, libro V, capitolo 4.
[4] VIII, 8, 15 
[5] E. Fromm, Anatomia Della Distruttività Uman , pp. 211-212.

2 commenti:

  1. Dopo la dichiarazione di Napolitano lascerei anche lui! Ma visto che bisogna farne uno nuovo, firmerei per Gino Strada a occhi chiusi. Resta un sogno, ma spero venga scelto comunque un presidente che usi il cervello e che soprattutto abbia forza di far valere le buone idee, che sia un educatore: sono decenni che veniamo diseducati, instradati verso l'individualismo e l'ignoranza più biechi!

    Maddalena Roversi

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