Allora vediamo meglio quali sono le
essenziali, irrinunciabili caratteristiche del filantropo
Dire che il filantropo è uno che ama
l’umanità è tautologico, superfluo, e nello stesso tempo non dice abbastanza.
Il mio filantropo non può limitarsi
a volere bene; deve “fare” del bene, essere un operaio del bene, essere attivo
e produttivo nell’operare il bene, oltre ovviamente non fare niente di male.
Ora tra i nomi che girano, a me pare
che la persona più di ogni altra volonterosa e capace di operare il bene, oltretutto senza atteggiarsi a
benefattore, sia Gino Strada. Quindi
confermo la mia scelta che non è stata avventata.
In più: non è difficilissimo fare del bene
dove farlo è la regola, dove il bene predomina, in Paradiso forse.
Gino Strada è andato, va a fare del bene in
luoghi infernali, dove sono diffusi i mali più grandi per l’umanità: la guerra,
la povertà, le malattie.
Ora deve aiutare i malati poveri
anche qui tra noi, in Italia.
Ancora: non è raro che uno faccia
del bene se spera in un lauto contraccambio; Gino Strada fa del bene a persone
che possono dargli in cambio solo un sorriso e la soddisfazione di vederli
stare meglio. Per lui è la gioia più grande.
Un uomo siffatto, se diventasse il
primo cittadino del nostro paese, continuerebbe a stare dalla parte degli
ultimi e contribuirebbe a cambiare i gusti, le inclinazioni del popolo, a
moralizzarlo dopo trenta e più anni di esempi cattivi.
Il presidente della Repubblica
infatti è una figura emblematica, come quella del principe o del Papa.
Un Pontefice che predica bene e dà esempi
buoni l’abbiamo con Bergoglio e l’abbiamo avuto pure con Ratzinger.
Io credo che l’Italia perderà una
grande occasione se non verrà colta l’opportunità di mettere un uomo buono,
leale, capace, sul colle del Quirinale da dove possa fungere da esempio a
quanti per decenni sono stati fuorviati da paradigmi negativi di malaffare, di
opportunismo, di ipocrisia.
Gino Strada vuole bandire, ossia
mettere al bando la guerra che è il peggior cancro della vita umana, e vuole
lenire i dolori della gente povera; propone che i soldi spesi malissimo per
armi micidiali, per guerre offensive dell’umanità, siano impiegati per il
benessere dei cittadini: per la salute, per la scuola, per la cultura.
Gli altri nomi che girano sono quasi
tutti nomi male ominosi di persone compromesse, chi più chi meno, con i mali affari degli ultimi decenni: è ora
di cambiare radicalmente i modelli di cui la popolazione ha bisogno. Gli uomini
e le donne che hanno impersonato, incarnato e interpretato il potere dal tempo
di Craxi in avanti, hanno agito più nell’interesse del loro “particulare” che
per il bene pubblico.
Allora bisogna dire di loro quanto ebbe a
scrivere Francesco Guicciardini [1]
a proposito della prepotenza e della corruzione dei preti che causarono la
scissione dell’unità della chiesa romana con la Riforma di Lutero: è
auspicabile “veder ridurre questa caterva di scelerati a’ termini debiti, cioè
a restare o sanza vizi o sanza autorità”[2].
Senza vizi non è possibile: vi sono
troppo radicati e incalliti.
Auspico che restino senza autorità.
E così sia.
Giovanni Ghiselli g.ghiselli@tin.it
P. S.
Se Gino Strada fosse irrealizzabile, indico come altre
persone plausibili Stefano Rodotà e Romano Prodi
Venerdì andrò a Roma per partecipare al Convegno. Chi vuole conoscermi, venga qua.
CONVEGNO : "I Cattolici e La
Resistenza a Roma"
Le Acli e l'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani
hanno organizzato un Convegno che apre le manifestazioni del 70° Anniversario
della Resistenza che si svolgeranno da quest'anno fino al 2015. Il Convegno si
terrà all'Istituto Sturzo (in Via delle Coppelle, 35 - Roma) nella giornata del
19 Aprile alle ore 16:30.
Il tema è: "Cattolici e Resistenza a Roma".
Presiederà il Convegno il Professor Gian Luigi Rondi,
Presidente Onorario della Sezione Partigiani di Roma. Rondi è ricordato come
membro dei GAP che operavano a Roma.
Se avrò la facoltà di parlare, dirò che
il tempo della resistenza al male non è finito con il 25 aprile del 1945. Che
le forze malvagie, contrarie alla vita, sono operanti, eccome, anche ora e qui.
Ma chi si batte per il bene con forza è
destinato a vincere poiché è alleato con la Mente divina che ordina l’Universo.
Infatti, come spiega Beatrice a Dante: “Le cose tutte quante/hanno ordine tra
loro, e questo è forma/che l’universo a Dio fa simigliante”[3].
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