sabato 29 giugno 2019

La Felicità. XIV parte. Titoli degli argomenti sviluppati nel mio percorso sula gioia



La gioia dionisiaca. L’esperienza dionisiaca può essere fonte di felicità ma anche di dolore.
La gioia va digerita e assimilata evitando l’indigestione.
La gioia del potere affermata e negata. Il ricco e il potente sono felici? Alcuni esempi tratti dalle tragedie greche e da quelle di Seneca. La zoppia del tiranno.
La gioia che proviene dal cibo cui provvede la pace.
La sede della gioia.
Senza gioia la vita non è viva. La perdita dell’amore annienta la gioia. Le nozze secondo Euripide non sono fonti di gioia perenne.
Nietzsche La nascita della tragedia. Apollineo e dionisiaco.
Nessuno è felice del tutto e per sempre. La negazione della felicità è collegata a quella del mettere al mondo dei figli.
Makarismoiv. L’eventualità di essere felici nell’amore è associata alla temperanza e alla concordia.
La felicità di vedere la luceEsistono pure makarismoiv degli uccelli: Aristofane e Leopardi.
Personata felicitas, Felicità mascherata.
 Felicità è vivere secondo natura. Osservare la terra madre, sollevare gli occhi dai propri piedi e guardare il cielo.

L’uomo privo di bisogni spirituali è il correlativo antropomorfo degli animali

Mal fondata è la felicità che si basa sul possesso della “roba”. Mutua accepimus. Usus fructusque noster est.

La gioia dell’agnizione in alcune tragedie greche.
La gioia dei ritrovamenti e dei riconoscimenti in tre drammi romanzeschi di Shakespeare.
Escluso dalla gioia è l’uomo empio che non capisce.
Attraverso la sofferenza si può arrivare a capire.
Non comprendere crea dolore e rovina.
Intelligenza è comprensione, pietà e amore. Capire significa anche amare.
La felicità consiste nella conoscenza, da intendere più come sapienza che come sapere.
Conosci te stesso, diventa quello che sei, e potenzia quello che sei diventato!
Imprevedibilità degli eventi della vita umana. La vita è un'avventura.
L' infelicità dipende dal caos interno che cozza con il cosmo dell’artefice sommo.
La difficile e pericolosa felicità della solitudine. La “feroce gioia” di essere solo.

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