lunedì 11 marzo 2024

E’ umano parlare con una ex amante dell’amante in corso con lei?

Nel romanzo La montagna incantata di Thomas Mann leggiamo un dialogo   tra Hans e Claudia tornata nel sanatorio dove avevano fatto l’amore durante un’ultima notte di carnevale. Era partita la mattina seguente dopo la “loro sciocchezza” come definisce l’ incontro notturno. Era passato molto tempo.

Hans dice che è rimasto lì aspettandola. Claudia in effetti è tornata ma con l’amante che la mantiene, un magnate sessantenne Peeperkorn, e Hans sempre innamoratissimo di lei cerca di sapere come vada questa relazione.

La giovane donna ammette che è angosciante, che l’uomo le dà molte preoccupazioni ma poi si interrompe e domanda al giovane amante di una sola notte se non trovi che sia di cattivo gusto parlare di questa relazione in corso.

Hans nega che lo sia: “No, neanche per idea! Non è nient’altro che umano. Tu ami questa parola, la prolunghi con tanto di languore, mi ha sempre interessato sentirla pronunciare dalle tue labbra. A mio cugino Joachim non piaceva per ragioni militari. Stava a indicare, a suo avviso, una generale fiacchezza e avidità e, se la si intende in questo modo, è una sorta di sconfinato guazzabuglio di arrendevolezza, e anch’io, confesso, ho le mie perplessità.

Ma se invece sta a significare libertà, genialità e bontà, allora è davvero una gran cosa e possiamo tranquillamente adoperarla per  parlare di Peeperkorn, nonché delle preoccupazioni e delle difficoltà che ti procura (…) possiamo parlarne con il massimo rispetto , perché tutto in  lui acquisisce levatura, una levatura grandiosa e regale, e noi non umiliamo né lui né noi stessi parlandone con umanità” (La montagna incantata. Settimo capitolo,  Mynheer Peeperkorn (seguito), p. 890 Mondadori, 2010)

Bologna 11 marzo 2024 ore 11, 58 

giovanni ghiselli

Questo post è utilizzabile nell’una o nell’altra  delle conferenze che terrò nella biblioteca Ginzburg il 18 e il 25 marzo. Se il pubblico non sarà identico, in entrambe.

 

p. s.

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