giovedì 7 marzo 2024

Il diritto del più forte viene biasimato dagli autori umani


 

Nella Fedra di Seneca, Ippolito menziona il diritto del più forte tra gli aspetti della decadenza succeduta alla fine dell’età dell’oro: “ venit imperii sitis/cruenta; factus praeda maiori minor; pro iure vires esse" (vv. 544-545),  arrivò la sanguinaria sete di impero; il più piccolo divenne preda del più grosso: al posto del diritto c'era la forza.

 

Manzoni riprende il tovpo" della violenza del potere nell' Adelchi  quando il protagonista ferito consola il padre sconfitto:"Godi che re non sei; godi che chiusa/all'oprar t'è ogni via: loco a gentile,/ad innocente opra non v'è: non resta/che far torto, o patirlo. Una feroce/ forza il mondo possiede, e fa nomarsi/Dritto.." (V, 8). E' il diritto del più forte. Oggi prevale la forza di armi ben più potenti di quelle del tempo di Carlo Magno e di Manzoni

 

 

Parini in Il Mattino (prima parte di Il Giorno) aveva già ricordato questo “dritto” stravolto: “e ben fu dritto/se Cortes e Pizzarro umano sangue/non istimar quel ch’oltre l’Oceàno/scorrea le umane membra, onde tonando/e fulminando/, alfin spietatamente/balzaron giù da’ loro aviti troni/re messicani e generosi Incassi;/poiché nuove così venner delizie,/o gemma degli eroi, al tuo palato!” (vv. 149-157).

Bologna 7 marzo 2024 ore 11, 58 giovanni ghiselli.

 

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