martedì 19 marzo 2024

Parola ornata e parlare onesto.


 

 

Breve lacerto tratto dal percorso della prossima conferenza

sul Desiderio di umanesimo

 

 

Anche la cura della forma per lo meno chiara, e magari  pure bella delle parole, che usiamo nel parlare e nello scrivere è parte dell’umanesimo, che come ho detto più volte è rispetto e amore dell’umanità.

Se rispettiamo chi ci ascolta e chi ci legge,  parliamo e scriviamo in modo da essere capiti senza fatica né pena, anzi ci seguirà l’interesse, il progresso e il diletto del pubblico.

L’incuria di farsi comprendere è incapacità o sciattezza o è addirittura malizia. Comunque una cosa brutta e da biasimare.

Nel Fedone di Platone il personaggio Socrate dice :" euj ga;r i[sqi (…) a[riste Krivtwn, to; mh; kalw'" levgein ouj movnon eij" aujto; tou'to plhmmelev", ajlla; kai; kakovn ti ejmpoiei' tai'" yucai'"" (115 e), sappi bene (…) ottimo Critone che il non parlare bene non è solo una stonatura in sé, ma mette anche del male nelle anime.

L’impiego della bella forma conferisce alla parola ornata non solo abbellimento ma anche una sostanza di onestà e cortesia.

Cfr.  Dante: “parola ornata” di Virgilio in Inferno II, 67 e “parlare onesto” ancora di Virgilio Inferno II, 113.

Contribuiranno a salvare Dante.  Secondo la bellezza e l’onestà coincidono quasi sempre e sono proficue.

Cfr. Enrico VIIII   di Shakespeare: It is a kind of good did- to say well (III, 2, 153) è una specie di fare bene parlare bene.

E’ il re che parla con Wolsey.

 

Oggi è di moda parlare male . A pare mio significa:  “me ne frego di te” o addirittura “ti frego”.

La cura della parola significa curarsi della persona che ci ascolta come insegna don Lorenzo Milani: “Su una parete della nostra scuola c’è scritto in grande “I CARE”. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. E’ il contrario esatto del motto fascista “Me ne frego”. (L’obbedienza non è più una virtù”, p. 34)

 

Bologna 19 marzo 2024 ore 17, 23 giovanni ghiselli

p. s.

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Non credo che avrei avuto un pubblico tanto vasto, dato che non sono mai apparso in televisione, se non scrivessi con cura della sostanza, della forma e se i miei lettori non mi stessero a cuore.

Sarete un milione e mezzo entro giugno. Quando scrivo ho sempre la prospettiva stimolante di tante persone da invogliare alla kalokajgaqiva e allo spirito critico.

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