“Ché voler ciò udire è bassa voglia”
Con queste parole Virgilio sgrida Dante quale scolaro che si è interessato troppo a una rissa plebea tra due falsari nella decima bolgia dell’VIII cerchio dell’inferno.
Queste parole di rimprovero mi vengono in mente se mi capita di indugiare davanti a due presunti esperti periti di tutto che si contrappongono berciando ripetutamente e cercando di coprire uno le urla dell’altro.
Questi maleducati e prepotenti vogliono dare un’immagine di forza inoppugnabile mentre fanno una ben misera figura. Purtroppo anche diverse donne fanno parte di tale categoria di beceri. Queste vogliono significare che è finita per i maschi la pacchia delle donne sottomesse.
Invero le persone sguaiate danno un’immaggine di debolezza e ignoranza. L’arrabbiatura è segno di impotenza, incoscienza e disordine mentale. Vedo la forza piuttosto nel parlare pensato, espresso con calma e chiarezza.
Posso anche non condividere il pensiero presentato dalle parole ma approvo l’educazione di chi ha parlato e lo controbatto ricambiando il rispetto che ho ricevuto.
Anche questo fa parte dell’umanesimo che deve essere insegnato a scuola.
Bologna 22 marzo 2024 ore 19, 06.
p. s
Aggiungerò questa breve riflessione al percorso preparato per la conferenza di lunedì. giovanni ghiselli
Tutto bene! Correggerei "immaggine" Brigida
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