Le nostre amanti, i nostri cari in genere hanno avuto un’esistenza fenomenica secondo l’ordine del tempo.
Ora hanno una dimensione noumenica nel nostro pensiero e onirica nei nostri sogni.
Ricordo i miei amori non più offuscati dalla polvere della vita quotidiana.
Scrivo e dico parole mostrando quelli che ho amato di più nella pienezza della loro bellezza, armonia chiarezza: “ad pulchritudinem tria requiruntur: integritas, consonantia, claritas” come ricorda , citando San Tommaso, Stephen Dedalus protagonista eponimo del romanzo di Joyce
Dedalus
Ritratto dell’artista giovane.
Ho preso spunto da queste parole non abbastanza concrete per i miei gusti formatisi alla scuola del realismo dei Greci e ho voluto applicarle alle figure dei miei affetti più forti dai quali non posso né voglio separarmi.
Bologna 7 marzo 2024 ore 20, 04 giovanni ghiselli
p. s.
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