domenica 3 marzo 2024

Punti di vista differenti su le gambe delle donne e sulla guerra in Ucraina.


 

Nel quinto episodio del romanzo di Joyce  Ulisse , il protagonista  Leopold Bloom   osserva una donna che sta per salire carrozza: “Stivaletti marroni con le stringhe penzoloni high brown boots with laces dangling.

 Spera di vederle le gambe.

 

 

Bloom scruta la donna e riflette.

 “Vede che la osservo” Sees me looking”.

“Sempre con l’occhio a qualcun altro. Ottima riserva. Due corde all’arco”.

 

 

“Superba. Ricche calze di seta”  Proud. Rich silk stockings

(Quinto episodio, I lotofagi- Il bagno, p. 65 in inglese, 101 in italiano)

Calze senza pulci come simula Bonadea per potersi spogliare davanti all’amante Ulrich che l’ha lasciata nel romanzo di Musil. Spera di attirarlo di nuovo

Ma Ulrich  è piuttosto ritroso con le donne che lo corteggiano: bello e impossibile.

Vediamo

Bonadea  denunciò una pulce, un espediente disperato per una signora. Le pulci preferiscono anch’esse le regioni care agli amanti  La camicetta venne slacciata e le calze esaminate da cima a fondo. La pulce non venne trovata. Ulrich sorrise con inaspettata bontà. “Allora  Bonadea si mise a piangere come una bambina che si è comportata male”. (L’uomo senza qualità, Parte seconda, 63. p. 257). 

 

Torniamo all’Ulisse di Joyce. Un seccatore M’ Coy copre la visuale di Bloom il quale si scostò un poco dalla testa importuna.

La donna salirà tra un minuto pensa Ulisse- Getting  up in a minute-.

Altre parole di circostanza sul morto intercorrono tra i due mentre Bloom continua a fissare la signora,  trasognato osservatore: “ Guarda! Barbaglio di seta ricche calze bianche Guarda!” 102- Watch! Watch! Silk flash rich stockins white! Watch!”65

Ma “un pesante tramvai  scampanellando si frappose”a heavy tramcar honking its gong slewed between e gli tolse la visione paradisiaca.

Perduta Lost it. Succede sempre così nel momento buono. Bloom Ricorda altri momenti di possibili paradisi perduti per un soffio.

 

Punti di vista diversi dunque. Ora vediamone tre sulla guerra in Ucraina

 

Ieri sera nella NOVE Bocchino sosteneva che Putin ha perso la guerra, Travaglio invece ha detto che purtroppo la sta vincendo.

Tertium datur. Il mio punto di vista  è che la guerra l’hanno perduta quelli che hanno perduto la vita o anche “solo” la casa, la roba e gli affetti, mentre la vincono i costruttori e mercanti di armi, cioè di morte, e gli affaristi sciacalli che si getteranno nella lucrosa impresa della ricostruzione delle macerie. Altri perdenti sono i poveri poiché i soldi dovuti alla loro assistenza vanno a impinguare questo orribile affare della guerra, sporco di sangue.

Quanti propugnano la prosecuzione del conflitto comprese le armi nucleari o sono pazzi o sono venduti a chi lucra sui mroti e specula sulle rovine.

Le sanzioni dovrebbero imporre delle trattative e lasciare alle popolazioni dei territori occupati da Putin la scelta dello Stato cui appartenere. Indire in ogni regione contesa un referendum controllato.

So che la mia è una proposta ingenua e semplicistica, ma per lo meno non è criminale come quella di coloro i quali auspicano che la guerra continui a oltranza e senza limiti.

Sarebbe la fine dell’ umanità sia come cultura e sia quale specie. Forse quella di ogni specie.

 

Ricordo la conclusione dell’opus maximum di Italo Svevo:

:"Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni torneremo in salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un pò più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie" (La coscienza di Zeno)

 

Bologna 3 marzo 2024 ore 17, 46 giovanni ghiselli

p. s.

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