Leggo a pagina 14 del quotidiano “la Repubblica” di oggi questo titolo:
Macron: “Prepariamoci alla guerra”.
La guerra è comunque un abominio, minacciarla poi da una posizione di precarietà è pure demenza.
Dove non c’è morale l’unica ragione è quella della forza.
Lo capisce don Abbondio che dice a Renzo: “Non si scherza. Non si tratta di torto o di ragione: si tratta di forza”
Manzoni, I promessi sposi, capitolo II).
Lo affermano gli Ateniesi in procinto di massacrare gli abitanti della piccola isola di Melos: “ riteniamo infatti che la divinità, secondo la nostra opinione, e l'umanità in modo evidente, in ogni occasione, per necessità di natura, dove è più forte, comandi".
Questa sarebbe un'eterna legge di natura secondo i minacciosi detentori della talassocrazia sull’Egeo nella tarda estate del 416 a. C.
:"noi non abbiamo imposto questa legge né l'abbiamo utilizzata per primi quando vigeva, ma avendola ricevuta che c'era, e pronti a lasciarla rimanere per sempre, ce ne avvaliamo, sapendo che anche voi e altri, se vi trovaste nella stessa condizione di potenza in cui siamo noi, fareste lo stesso". (Tucidide, V, 105, 2).
Verso la metà dell’inverno i Melii furono costretti alla resa. Gli uomini adulti furono messi a morte, le donne e i fanciulli resi schiavi, il territorio diviso tra i cleruchi ateniesi.
Sulla guerra in Ucraina varie sono le interpretazioni. L’evidenza è che la Russia ha aggredito l’Ucraina ma non si può negare nemmeno che la Nato si stava avvicinando troppo alla federazione russa e non certo in maniera amichevole.
Ora Macron vuole aggiungere alle armi anche un’armata più o meno invincibile. Forse vuole la rivincita della partita persa da Napoleone e cerca di indurre i Tedeschi alla rivincita dopo la sconfitta di Hitler.
Ripeto che la guerra mi ripugna in ogni modo. Ma l’auspicio di un conflitto mondiale che verrà perduto da tutti e distruggerà quanto meno l’Europa con la nostra civiltà nobile e antica è anche l’augurio malamente ominoso di una catastrofe inaudita sul tipo di quella prevista da Svevo con le ultime parole del suo ultimo romanzo.
“Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po’ più ammalato, ruberà tale espolsivo e s’arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un’esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie”
L’uomo un po’ più malato degli altri ha già fatto capolino.
Bologna 15 marzo 2024 ore 19, 37 giovanni ghiselli
p. s.
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