La scena politica diventa sempre più uno spettacolo tragicomico. Sembra di assistere a una ilarotragedia sul tipo di quelle scritte da Rintone Taranto (III secolo) che metteva in scena parodie comiche dei grandi miti tragici.
C'erano del resto in quei testi anche momenti di vita quotidiana ricchi di italum acetum mordacità italica.
Delle ilarotragedie sono giunti solo pochi frammenti, ma i costumi della precedente farsa fliacica utilizzata da Rintone si vedono ancora raffigurati nei vasi del Museo archeologico di Taranto.
Le scene fliaciche erano interpretatate da attori-mimi che recitavano provvisti di buffe maschere e vistose imbottiture.
Ieri abbiamo assistito alla scena comica del capo del governo che ha nascosto testa e faccia nella giacca.
Plauto conserva tracce della comicità italica precedente l’assunzione dei modelli della neva commedia di Filemone, Difilo e Menandro.
Vedendo il gesto derisorio di Giorgia Meloni ho ricordato che nel Curculio di Plauto il servus Palinurus definisce la virgo Planesia,"ebriola persolla ", mascherina un po’ brilla (v.192).
Un gesto non antipatico a dire il vero, e pure simbolico.
Un primo ministro in effetti non può non essere anche simbolico nel suo agire.
Bisogna capire qual è l’altra metà di questo suvmbolon, segno di riconoscimento dimidiato da accostare alla parte che manca.
Bologna 21 marzo 2024 ore 19, 52 giovanni ghiselli.
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