NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 20 marzo 2024

Odisseo e la trasmissione di Giovanni Floris.


 

Ieri sera come ogni martedì ho seguito la trasmissione di Floris.

Faccio una premessa, poi la commento.

 

Nel secondo canto dell’Iliade Odisseo rimette ordine nell’esercito greco in preda alla confusione

Egli parla alla truppa disordinata, ricompattandola.

Sono parole chiave quelle che l’Itacese rivolge all'assemblea turbolenta  dopo averle imposto il silenzio. Egli accusa i soldati di essere come bambini piccoli o come donne vedove w{" te ga;r  h] pai'de" nearoi; ch'raiv te gunai'ke"" (Iliade  II, v. 289).

 Con queste parole mette in luce una distinzione tra l' uomo compiuto capace di riflettere, parlare, agire, e  l'uomo bambino o l'uomo-comare querula, creature dalla ragione meno sviluppata.

L’uomo nella pienezza del suo significato torna nel primo verso dell’Odissea:a[ndra poluvtropon del primo verso dell'Odissea.

Ecco come Livio Andronico (III a. C.) traduce a[ndra poluvtropon con virum versutum " (Odusia  fr. 1 Morel). Quest’uomo “versatile” capace sempre di muoversi nella direzione giusta è  Ulisse.

In questo primo canto i compagni di Ulisse, tutti morti durante il viaggio di ritorno, vengono ricordati come:"stolti (nhvpioi) che divoravano i buoi del Sole/Iperione: ma quello tolse loro il dì del ritorno" (Odissea I, vv. 8-9).

-nhvpioi: è formato dal prefisso negativo nh-(simile ad aj-privativo)+ la radice ejp- sulla quale si forma e[po", "parola" e dunque corrisponde al latino infans  (formato dal prefisso negativo in- +fans  di fari =parlare). La manifestazione più evidente della stoltezza è dunque l'incapacità di parlare poiché chi non possiede la parola non ha neppure le idee e non controlla la mente.

 

Veniamo dunque agli ospiti di Floris. Tra questi gli stolti blaterano su questioni irrilevanti e ininfluenti: se Putin o Zelenski, Netanyau, Trum o  Biden, siano brutti o bellini per esempio. Perfino se Calenda lo sia.

Ma il problema di fondo è come porre termine alle guerre mentre siamo tutti in pericolo.

Gli ospiti più accorti, in prevalenza donne, alcune pure giovani e belline per giunta, loro sì, sostengono invece che dobbiamo adoperarci per favorire trattative di pace che fermino questa folle corsa alla terza guerra mondiale. Tra queste persone di buon senso c’è Papa Francesco, non nella trasmissione bensì nella confraternita dei buoni che cercano una via di uscita dalla catastrofe.

Ci sono già stati troppi morti.

 

Bologna 20 marzo 2024 ore 10, 41 giovanni ghiselli  

p. s

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