Nel canto VIII dell’Odissea l’adolescente Nausicaa chiede con delicatezza a Odisseo soltanto questo: “ricordati di me- mnhvsh/
ejmei j- quando sarai tornato alla terra dei padri, siccome a me per prima devi la vita” (vv. 461- 462).
L’uomo che è stato salvato dalla ragazza risponde con altrettanta finezza d’animo: “se arriverò a casa ti rivolgerò, pensieri devoti come a un dio, poiché tu mi hai salvato la vita, fanciulla” (su; ga;r m j ejbiwvsao, kouvrh v. 468).
Amor filiae genitivo soggettivo e oggettivo.
La persona umana non dimentica niente del bene che ha ricevuto poiché la sua psiche è uno scrigno.
Non ho dimenticato nessuna delle persone che mi hanno fatto del bene né alcuna di quelle che ne hanno ricevuto da me. Vorrei farne ancora.
Bologna 24 marzo 2024 ore 18, 03 giovanni ghiselli
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