venerdì 13 ottobre 2017

La Commedia antica. Aristofane: “Le Rane”. VI parte

"Le rane" all'INDA di Siracusa, 2017


Segue una gara di strilli a base di koax tra Dioniso e le rane
Poi giungono a riva e Dioniso paga due oboli
Arriva di corsa anche Xantia. Padrone e servo hanno visto parricidi e spergiuri.
Li hai visti? Domanda Dioniso
 Xantia: e tu no?
E Dioniso: li ho ancora davanti agli occhi kai; nuniv g j oJrw', 276).
 Dioniso indica il pubblico: come non li ho visti? Nello spettacolo comico il pubblico può essere apostrofato in ogni momento. Invece di lusingare cfr. Fazio.
Dioniso fa lo spaccone ma utilizza Xantia come scudo
Il servo vede un mostro grande qhrivon mega che si trasforma. E’ deinovn (289) ora bue, ora asino, ora donna bellissima. Dioniso vorrebbe montarla ma è una cagna: è Empusa.

Demostene in Per la corona (130) dice che era il soprannome delle prostitute dato alla madre di Eschine.
Era una specie di vampiro del seguito di Ecate.

Ha una gamba di bronzo (skevloς calkou'n, 294) e una di sterco bovino (bolivtinon qa[teron, 294-295).

Cfr. il mito del Veglio di Creta nell’Inferno di Dante (XIV, 94-114) con il destro piede è terra cotta (v. 110).
Cerchio VII violenti, terzo girone bestemmiatori. Mito politico che significa la decadenza dell’umanità come in Daniele II, 31-33 e Ovidio, Metamorfosi I, 89-131

Dioniso fugge verso il suo sacerdote seduto al centro della prima fila.
Poi Empusa se ne va e Xantia ripete la gaffe di un attore (Hegelhokhos) che recitando l’Oreste nel 408 (v. 279) di Euripide, e interpretando il protagonista tornato in sé, disse ejk kumavtwn ga; r au\qiς au\ galh'n oJrw', invece di galhvn j (av), scampato ai flutti vedo ancor donnola, invece di bonaccia (303)
Euripide viene preso di mira senza odio tenebroso. La parodia ha senso ed efficacia solo se mette in caricatura un grande. Per i mediocri ci sono vitupèri scurrili. Del resto che la ripresa derisoria di un verso dopo anni funzioni, significa che l’autore parodiato è molto popolare e conosciuto dal pubblico.

Più avanti Il coro suggerisce ai due poeti che contendono di dire pure leptovn ti kai; sofovn (1108). Non devono temere che ci sia ignoranza negli spettatori (mh; tiς ajmaqiva prosh'/ toi'ς qewmevnoisin): wJς oujkeq j ou{tw e[cei, poiché non è più così. Ciascuno capisce le vostre parole belle (e{kastoς manqavnei ta; dexiav) Le loro nature eccellenti si sono anche raffinate. Dunque si può affrontare qualunque argomento qeatw'n g j ou[nec j o[ntwn sofw'n (1118) siccome gli spettatori se ne intendono. Il drammaurgo ateniese aveva la prospettiva di un pubblico educato, addirittura colto.

Queste scene burlesche su Dioniso testimoniano la decadenza del sentimento religioso secondo Nilsson, Religiosità greca, 1946). Per Lesky invece è un segno di confidenza e di vicinanza con il dio.

Dioniso fa giurare (o[moson) 3 volte Xantia che Empusa se ne è andata.
Il dio dice di essere impallidito a vederla (wjcrivasa da wjcriavw, wjcrovς = pallido giallastro).
Ma Xantia indica la veste e dice che per la paura è arrossita per te (ujperepurrivasev sou- ujperpurriavw 308)- Allude forse al colore delle feci. In Ecclesiazuse 1061 purrovn indica il colore delle feci. Il genitivo sou qui nelle Rane può essere possessivo (la tua veste), non di causa

Si sente un soffiare di flauti (aujlw'n pnohv) e si vede un’aureola di fiaccole dav/dwn au[ra (314)

 Parodo (vv- 316-459)
Il Coro vero e proprio è formato dagli iniziati ai misteri (oiJ memuhmevnoi da muevw, muvsthς è l’iniziato, muvw chiudo gli occhi
Invocano Iacco, usando il nome mistico di Dioniso un dio poluvtropoς, dio della festa, del vino, ma anche della resurrezione.

Anche nell’Ade gli iniziati celebrano le feste di Atene
Da Atene il 19 Boedromione (circa il 4 ottobre) partiva la processione con la statua di Iacco e le fiaccole. Per la via sacra giungeva a Eleusi. Di notte c’era la veglia sacra, il 20 baldoria, il 21 i drwvmena rituali, le cerimonie (da dravw).
 Dal 413 al 408 la processione fu sospesa poiché Agide aveva occupato Decelea. In questi anni era anche cessata l’attività estrattiva del Laurio e nel 407 vennero fatte monete d’oro ricavate dalla fusione della Nike dell’agorà, ma con un’aggiunta di rame
 Nel 408 fu ripresa per iniziativa di Alcibiade. Nel 410 Cleofonte aveva ristabilito la democrazia ad Atene dopo laparentesi oligarchica.

Il Coro invoca Bacco perché venga tra i pii confratelli-oJsivouς ejς qiaswvtaς, 327- scuotendo intorno al capo la corona di mirto carica di bacche e battendo a tempo con il piede la santa danza per i pii iniziati.
Ma Xantia sente solo un soffio che gli viene addosso con un soave olezzo di carni porcine (coireivwn krew'n, 337)
Dioniso gli fa: te ne starai buono nel caso che ti tocchi un po’ di salsiccia? (339 ti kai; cordh'" lavbh/";)
Intanto il prato sfavilla di fiamme e govnu pavlletai gerovntwn (345), guizza il ginocchio del vecchi che si scrollano di dosso gli acciacchi.

 Cfr. Baccanti di Euripide vv. 178-190
Cadmo a Tiresia
O Carissimo, poiché ho inteso udendo la tua voce 178
saggia da un uomo saggio, stando nella reggia;
eccomi pronto con questo costume del dio;                                                
bisogna infatti che quello essendo figlio della figlia mia
 (Dioniso che si rivelò dio agli uomini)
per quanto ci è possibile venga esaltato come grande.
Dove bisogna danzare, dove posare il piede,
e scuotere la testa canuta? Spiegalo tu vecchio 185
a me vecchio, Tiresia: tu infatti sei pratico.
Poiché non potrei stancarmi né di notte né di giorno
di battere la terra con il tirso: ci siamo dimenticati volentieri
di essere vecchi (ejpilelhvsmeq j hJdevwς-gevronteς o[nteς)
Tiresia. Tu dunque provi le stesse sensazioni mie;
anche io infatti mi sento giovane e metterò piede alle danze.

Cfr. viceversa Acarnesi219- 220 dove il corifeo di vecchi maratonomachi dice che il suo stinco è rigido sterro; n ajntiknhvmion e al vecchio arconte Lacratide si è appesantita la gamba to; skevloς baruvnetai.

Nelle Rane poi parla poi il Corifeo degli iniziati in veste di ierofante (sommo sacerdote che presiede ai misteri eleusini). Ordina il silenzio eujfhmei'n crhv -354-e l’allontanamento dal coro agli impuri non iniziati, ignari della lingua Krativnou taurofavgou di Cratino divoratore di toro (357) che era un epiteto di Dioniso. Un omaggio di Aristofane al collega rivale (fair play)

Cratino vinse nel 423 con Putivnh, il fiasco. Morì poco dopo, vecchio assai.


CONTINUA 

1 commento:

Platone: il mito della caverna.

Vediamo dunque questo mito (VII libro della Repubblica di Platone Socrate parla a Glaucone e gli dice: considera gli uomini rinchiusi...