domenica 8 ottobre 2017

Max Pohlenz, "La Stoa". Lettura commentata. XVII parte

copertina dell'album
della band Prometheus Burning

Il pneu'ma è sintesi di spirito e materia, è noero;n kai; purw'de", pensante e infuocato, e di per sé non ha forma ma si converte in tutto quello che vuole metabavllon de; eij" o} bouvletai, e si assimila ad ogni cosa (Stobeo[1], I 34, 26, SVF, II 1009)
Il cosmo non ha il vuoto che esiste solo al di fuori di esso (to; ejkto;" kenovn). Cfr. viceversa Epicuro e Lucrezio.
Gli elementi più pesanti si raccolgono al centro dell’universo, il globo terrestre, alla superficie si trova l’acqua, intorno c’è la regione dell’aria e più in su ci sono gli astri, esseri animati che percorrono le loro orbite.
Per quanto riguarda le dimensioni e le distanze degli astri, Posidonio seguì gli astronomi alessandrini Eratostene di Cirene (295 - 215) pure filologo, poeta e prefetto della biblioteca alessandrina, poi anche Ipparco di Nicea (II sec.)
Posidonio fece calcoli che talora lo avvicinavano alla realtà più dei predecessori. Calcolò p. e, che la luna dista dalla terra 2 milioni di stadi, 370 mila km.
Aveva coscienza che la terra è un minuscolo punto dell’universo ma credeva si trovasse nel centro del cosmo dove la materia si omprime maggiormente.
Tra gli elementi presenti nella terra e nel cosmo, il fuoco che è l’elemento più forte e attivo, a poco a poco avrebbe preso il sopravvento nella ejkpuvrwsi". Dopo la conflagrazione il fuoco si sarebbe condensato in aria, acqua, terra e sarebbe nato un nuovo mondo dai lovgoi spermatikoiv le forze germinative razionali insite nella materia. (447).

La regolarità delle marèe gli parve una prova sicura che la terra abitata è circondata dall’Oceano (come Ecateto e diversamente da Erodoto).
Segnò la via a Colombo (buscar el Levante por el Poniente”) scrivendo che dalla costa occidentale dell’oijkoumevnh, la terra abitata, si poteva arriva alli Indie con vento di levante. Posidonio scrisse un’opera ampia: Dell’oceano e delle terre ad esso adiacenti.
Si occupò di vulcani e di terremoti che spiegò con dell’aria che circola nelle cavità della terra a talora, se ostacolata, si apre a forza la via e provoca scosse nel terreno.
Scrisse che la terra vicina al mezzogiorno come l’Arabia felice si riempie al massimo di pneuma grazie alla forza vitale del sole e perciò produce molti esseri vari e belli. Con la luce e il calore del sole congiunti all’umidità, la natura assume al massimo la forza creatrice
L’uomo meridionale è più piccolo e scuro del nordico, ha i capelli crespi, occhi neri, gambe gracili e poco sangue a causa del caldo. Ha una voce più squillante, è agile come le serpi che vivono nel suo paese.
Il nordico è più chiaro, alto, pesante e coraggioso, energico del meridionale che è povero di sangue e più scaltro. Il clima più favorevole è quello temperato dell’Attica, ma il popolo predisposto a dominare il mondo è quello romano (p.453). Ci sono popoli diversi che in origine erano un popolo solo come i Siriaci della sua patria (li chiama anche Aramei), gli Arabi, gli Armeni (tra gli Armenidel sud si parlava probabilmente l’aramaico), gli Assiri. Per questo Omero chiamava Etiopi tutte le popolazioni del sud. L’etnografia dunque gli apparve come la scienz che studia il differenziarsi di una realtà unitaria in fenomeni particolari.
L’atmosfera viene valutata 40 stadi, 7 km e mezzo. Questa trasmette alle stelle le esalazioni della terra mentre le stelle ci mandano luce e calore
La luna ruota al confine tra aria ed etere, ed è mista di aria e di fuoco (ajeromighv") e non riflette come i corpi solidi i raggi solari ma li assorbe e li mescola con la luce propra..
Si trova al confine tra la regione dell’aria e quella del fuoco, sicché ha un carattere pneumatico e per questo esercita tanta influenza sulla vita della terra.
Plutarco scrive De facie in orbe lunae(peri; tou' ejmfainomevnou proswvpou tw'/ kuvklw/ th'" selehvnh") seguendo la tesi dell’Accademia secoondo cui la luna è terra ed essa riflette la luce solare.
Contrasta Posidonio ma ne assume parti, se non altro per negarle.
Al di là della luna c’è la regione del fuoco dove vivono i pianeti e più lontane le stelle fisse, esseri viventi dotati di volontà propria
Il sole ha la preminenza.
Cfr Sofocle  pavntwn qew'n provmo" th;n..pavnta bovskousan flovga oJ pavnta leuvsswn {Hlio" suvsthma ejk qew'n kai; ajnqrwvpwn kai; tw'n e[neka touvtwn gegonovtwn fuvsi" e{xi" fuvsi"  yuchv  ejpiqumhtikovn qumov", pavqo", kakiva ajkolasiva ajjkrasiva qumov". hjgemonikovnm, ī
Negli animali superiori, dall’istinto si sviluppano le facoltà intellettive

C’è anche una successione graduale dal nitrito del cavallo, ai suoni imitativi del pappagallo, fino al lovgo" proforikov", il logos espresso dal linguaggio umano. In ogni arte umana c’è il logos che conta, calcola, combina, vede i nessi causali, utilizza l’esperienza passata e prepara sviluppi futuri.
Gli alveari delle api sono uguali tra loro e non saranno diversi tra mille anni. Le arti umane sono diverse poiché non rispondono solo a un bisogno immediato ma vogliono dare bellezza alla vita. Bellezza che è verità (cfr,Keats Ode su un urna greca) che è ristoro unico ai mali (cfr.Foscolo, l’Ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo), che è giustificazione estetica dell’esistenza e la salva dalla sapienza silenica (cf.Nietzsche, La nascita della tragedia). Vediamo grandi diversità nelle architetture dei vari popoli
E’ laforza creatrice del logos che ha creato la civiltà umana, non lo stimolo del bisogno come credeva Democrito (p.465)
L’individualità è ciò che caratterizza il logos umano rispetto alle bestie
La tela del ragno non può essere imitata da alcun uomo:
Non vides quam nulli mortalium inimitabilis illa aranei textura (…)
 Infatti Posodinio stesso scrive:”la libertà e l’autodeterminazione sono inerenti al logos. L’intelligenza degli animali è solo fusikhv, ouj logikhv fuvsi".
Panezio aveva scritto che solo con il logos dell’uomo inizia la sfera della moralità, in quanto l’uomo possiede la libertà e l’autodeterminazione ed ha la responsabilità delle sue azioni.
L’uomo, a mezza strada tra bestia e dio, può decidere e deve scegliere se essere bestia o dio. Posidonio scrive che l’uomo è infelice quando non obbedisce al demone che porta nel suo petto, un demone dello stesso genere di quello che governa il mondo, e si piega verso la sua natura animale
Allora ci lasciamo guidare da quanto di irrazionale, funesto e non divino c’è nella nostra anima
Platone nel Timeo (90 c) scrive che è necessario sia soprattutto felice quello che coltiva la parte divina qerapeuvnta to; qei'on, e conserva ordinato il demone, il genio che gli abita dentro “e[contav te aujto;n eu\ kekosmhmevnon to;n daivmona suvnoikon eJautovn”.
Dobbiamo correggere i circoli guasti della nostra testa imparando le circolazioni e le armonie dell’universo.


CONTINUA



[1] Giovanni Stobeo, originario di Stobi in Macedonia, vissuto nel V secolo. Scrisse un’Antologia, grande raccolta di passi letterari estrapolati dal contesto come gnw'mai, sentenze.

1 commento:

Ifigenia CLXIV. La corsa verso il telefono. L’autunno che toglie i colori.

  Dopo la doccia con shampoo dunque, con la testa ancora bagnata e gocciolante, non come quella della Gorgone Medusa decapitata da Per...