Sofocle, Edipo a Colono.
Prologo vv. 1-116
Traduzione e commento dei versi 1-8
Versi 1- 8
Edipo
Figlia di un vecchio cieco, Antigone, a quali
luoghi siamo giunti o alla città di quali uomini?
Commento dei versi 1-2
Edipo non vede ma spera di essere giunto in una città di uomini-ajndrw`n povlin-
Se che ci saranno uomini umani lo accoglieranno. E Teseo il re di Atene non lo deluderà.
"e[xoid j ajnh;r w[n"(v.567), so bene di essere uomo gli dirà, e lo accoglierà come un fratello-
Chi accoglierà nel giorno presente
con doni grami l'errante planhvthn Edipo
che poco chiede e ancora meno 5
del poco porta via, e questo mi basta;
ad accontentarmi infatti mi insegnano le sofferenze
e il tempo lungo che è con me, e per terza la nobiltà d'animo. 8
Commento
planhvthn vagante errante ha un doppio senso: uno che vaga e pure erra .
Per vagare senza errare, bisogna osservare i moti, le circolazioni del cielo e a queste assimilare i circoli del nostro cervello, suggerisce Platone nel Timeo 47 b-c
tou` smikrou` d je[ti mei`on-Edipo attraverso il dolore e le sottrazioni successive ha compreso che ricchezza e potere non hanno alcun valore positivo.
Già nell’Edipo re, quando era tuvranno~, il figlio di Laio aveva detto:
"O ricchezza e potere e arte che prevale
sull'arte nella vita piena di emulazione
quanta grande è l’ invidia o{so~ oJ fqovno~ che si serba accanto a voi..." (Edipo re, vv. 380- 382)
Il lunatico re Lear detronizzato nel dolore scopre i poveri e diviene capace di carità: “Poor naked wretches (…) O, I have ta’en/ too litle care of this! take physic, pomp;/ expose yourself to feel what wretches feel,/ that thou may’st shake the superflux to them”, poveri disgraziati (…) O, io mi sono preso troppa poca cura di voi! pompa regale prendi la medicina, rimani allo scoperto e senti quello che sentono i poveri, perché tu possa scuoterti di dosso il superfluo e darlo loro (Shakespeare, King Lear, III, 4, 28-36).
Ma torniamo a Colono
Le sofferenze aij pavqai (v.7) e il lungo tempo- crovno~ makrov~-. (7-8) sono stato gli educatori di questo vecchio. E’ l’insegnamento della comprensione che deriva dalla sofferenza molto diffuso nella letteratura europea da Esiodo a Hermann Hesse e Cesare Pavese. La formulazione più nota è quella che si legge nella Parodo dell’Agamennone di Eschilo: tw`/ pavqei mavqo~ (v. 177).
Al tempo e alle sofferenze Edipo aggiunge to; gennai`on -8-la nobiltà d’animo poiché non è vero che soffrendo anche lo stolto impara- paqw;n dev te nhvpio~ e[gnw- Opere e Giorni 219.
Bologna 11 giugno 2025 otre 9, 13 giovanni ghiselli
p. s.
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