mercoledì 25 giugno 2025

Edipo a Colono vv. 292- 300. Traduzione e commento.


 

Coro 292 “C’è una forte necessità, o vecchio, di  avere sacro rispetto.. -tarbei`n 

Il coro ha ricevuto da Edipo un monito di tipo sacerdotale e sente di dovergli un rispetto religioso.   

293… “riguardo alle considerazioni che vengono da te: infatti

294 non sono state dette con parole insignificanti-lovgoisi oujk wjnovmastai bracevsi-   : a me basta”…

La parola breve- il lovgo~ bracuv~- è quello che non lascia tracce lunghe e profonde in chi l’ascolta; è la parola insignificante

295 …”che su questi argomenti decidano i signori  a[nakta~-di questa terra!.

Dall’a[nax della terra dipende il benessere del paese e del suo popolo. Quindi il capo che dirige deve essere anche un maestro , un educatore, un modello. Sono sfortunati i popoli e desolate le terre che hanno cattivi reggenti. Lo hanno già scritto Omero, poi Esiodo.

Edipo 296 “E dov’è il signore di questa regione, stranieri?”  

Coro 297”Tiene la città paterna della terra; ma la vedetta skopov~-

298 che ha mandato qui anche me è andato a chiamarlo”

Questo osservatore-skopov~- ha capito l’importanza di Edipo la ricchezza dei suoi significati ed è andato a chiamare il re. Edipo si rivelerà degno di tanta attenzione

Edipo: 299 “davvero pensate che avrà cura o pensiero di volgersi al cieco

300 al punto di venire qui vicino in persona?”

Edipo giunto a Colono si sottovaluta rovesciando l’attitudine di darsi importanza che manifestava nell’Edipo re anche dopo avere scoperto di essere stato incestuoso e parricida.

Il figlio di Laio arriva ad attribuirsi la capacità e il vanto di infliggersi colpi da solo (vv.1331-1332) rivendicando la dignità delle sue sofferenze, come il Prometeo  di Eschilo (v.266) che non rinnega la volontarietà della sua trasgressione

Ricordo alcuni versi del primo Edipo:

"Apollo, era Apollo o amici/colui che portò a compimento queste cattive cattive mie queste mie sofferenze kaka; kaka; tad j ejma; pavqea-, /"però di sua mano nessuno mi colpì e[paise /tranne me infelice" (Edipo re, vv.1329 -1332)

 Nell'Eracle di Euripide, Teseo dice che chiunque sia nobile tra gli uomini sopporta i colpi degli dèi e non li evita:"o{sti" eujgenh;" brotw'n-fevrei tav g j ejk qew;n ptwvmat j oujd  j ajnaivnetai" (vv. 1227-1228).

Edipo da re- e[paise- ha addirittura anticipato i colpi degli dèi.

 

Bologna 25 giugno 2025 ore 19, 12 giovanni ghiselli.

p. s.

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