263 E riguardo a me dov’è questa reputazione , dato che voi quanti siete,
La reputazione di Atene quale città incline alla religione, o alla superstizione, si trova anche nel discorso tenito da Paolo sull’Areopago quando dice agli Ateniesi che sono molto timorati degli dèi- deisidaimonestevrou~- (N. T. Atti degli Apostoli, 17, 22). Infatti girando e osservamdo i monumenti sacri, spiega, :“ho trovato un’ara con l’iscrizione “ignoto deo”(23) al dio ignoto”.
Ebbene Paolo lo annuncia come il dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene- “Deus qui fecit mundum et omnia quae in eo sunt (24)
264dopo avermi fatto alzare da questi gradini poi mi scacciate,
265 per paura del mio nome soltanto? Infatti non certo il mio
o[noma movnon: basta il nome malfamato a fare paura. Giovanni Battista e il Cristo erano talmente malfamati presso il potere e hanno fatto tanta paura che li hanno affermando che venivano giustiziati. Questo è avvenuto di recente fino al massacro di 50 mila civili palestinesi inermi. Uno sterminio che continua ma ora finalmente si levano voci di condanna anche tra i politici saziati dai primi 50 mila assassinati.
266 corpo né le mie azioni; poiché le azioni io
267 le ho subite piuttosto che compiute, sappilo, e[rga me-peponqovt j ma`llon h] dedrakovta.
Ricordo di nuovo Re lear: “I am a man/more sinned against than sinning” (King Lear, III, 2), io sono un uomo contro il quale si è peccato , più che un peccatore
268 se ci fosse bisogno che io ti raccontassi i casi della madre e del padre,
269 per cui tu hai paura di me: questo io lo so
270 bene e[xoida : eppure come potrei essere di natura malvagia,
271 io che dopo avere subito agivo contro ajntevdrwn, in modo che se pure avessi agito
dravw e ajntidravw di contraccambio sono i verbi drammatici per eccellenza: etimologicamente, quindi veramente drammatici-
Edipo nell’Edipo re racconta che il vecchio sconosciuto incontrato sull’incrocio nella Focide dove convergono le strade di Delfi e di Daulia (733-734) venne spinto fuori strada dal guidatore di un carro e da un vecchio che poi lo colpì nella testa con una sferza a due punte (Edipo re, 809). Il giovane Edipo in preda all’ira reagì uccidendo il vecchio il guidatore e due della scorta. Uno solo riuscì a fuggire. Quello che più avanti in questa tragedia lo riconoscerà quale il bambino che gli era stato consegnato dai genitori perché lo esponesse.
272 con intenzione, neppure così sarei stato malvagio?
Edipo dunque afferma che la sua violenza fu un atto di reazione e una legittima difesa
Tuttavia le parole paivw di j ojrgh`~ (807) colpisco con ira e ouj mh;n i[shn e[teisen (810), non pagò uguale pena, contengono l’ammissione di una reazione eccessiva.
Bologna 24 giugno 2025 ore 11, 10 giovanni ghiselli
p. s.
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