mercoledì 25 giugno 2025

Edipo a Colono. Traduzione e commento dei versi 282-291


 

 282 Resta con loro tu, non oscurare la felice

283 Atene asservendoti a operazioni empie.

Edipo prega i vecchi del coro di rimanere solidale con i supplici e con gli dèi che li proteggono.

Maltrattare un vecchio malridotto sarebbe un’offesa fatta agli stessi numi.

284 Ma come hai accolto il supplice che riceve garanzie,

285 proteggimi e prenditi cura di me; e non spregiare 285

286 il mio capo vedendolo difficile da guardare.

Questo appello che invita ad aiutare l’uomo rifiutato dai più, lo sventurato estremo, anticipa alcune

esortazioni evangeliche.

 

287 Sono giunto infatti sacro ijerov~ e pio eujsebhv~  e porto

 Edipo è sacro in quanto supplice

Nausicaa nel VI canto dell’Odissea rivolge un monito alle ancelle spaventate dall’aspetto  di Odisseo sconciato dal mare.

"Ma questo è un infelice che errando è giunto qua,/e di lui ora bisogna prendersi cura: da Zeus infatti vengono tutti/stranieri e poveri, ed anche un piccolo dono è gradito./Su, allora, date allo straniero, ancelle, cibo e bevanda,/e lavatelo nel fiume, dove c'è un riparo dal vento" (vv. 206- 21) -  

nel XIV canto  Eumeo accoglie nella sua capanna Odisseo trasformato da Atena in un mendicante vecchio e molto mal messo. Il porcaio che, dunque,  non può aspettarsi niente in cambio da tale ospite lo tratta con generosità, riguardo, cortesia e afferma che si comporta in tal modo generoso poiché gli ospiti e i poveri vengono tutti da parte di Zeus (vv. 57-58), e, più avanti, perché ha timore di Zeus ospitale e compassione (" ejleaivrwn", v. 389) di lui che è un misero vecchio.

Poveri e stranieri dunque vengono tutti da Dio.

 Parole di questo tipo si trovano nel Vangelo dove il Re accoglierà quelli alla sua destra dicendo:"Venite, Benedicti Patris mei; possidete paratum vobis regnum a constitutione mundi. Esurivi enim, et dedistis mihi manducare; sitivi, et dedistis mihi bibere; hospes eram et collegistis mihi ("xevno" h[mhn kai; sunhgavgetev me"); nudus, et operuistis me; infirmus, et visitastis me; in carcere eram, et venistis ad me ", N. T. Matteo, 25, 34-36, venite, benedetti del padre mio, ereditate il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Poiché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero straniero e mi avete ospitato, ero nudo e mi avete coperto; malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi

288 giovamento o[nhsin a questi cittadini; e quando poi il signore

289 sarà presente, chiunque  sia il vostro capo,

290 allora ascoltando saprai tutto; ma

291 nel frattempo non essere in nessun modo malvagio.

 Edipo si riserva di fare altre rivelazioni al signore della città. Ha compreso che questi coreuti sono personaggi limitati e non possono capire, nella loro mente angusta  non cape  il grande dolore della sua vita con le tante vicissitudini e traversie

Bologna 25 giugno 2025 ore 11, 20 giovanni ghiselli

p. s.

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